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Il caso della donna picchiata dai vigili a Milano

Diffuso un nuovo video della donna picchiata dai vigili a Milano: “Nessuno l’ha difesa”

“Ho reputato di accendere la videocamera e chiedere spiegazioni di questa inaudita violenza”. Parla un testimone dell’aggressione da parte di alcuni agenti di polizia nei confronti di una donna trans a Milano, che ha girato un video subito dopo le botte. “Era una donna sofferente, chiedeva aiuto”
A cura di Francesca Del Boca
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Il primo video ha fatto in poche ore il giro del web, e fatto indignare l'Italia intera davanti alle riprese di una donna trans presa a violente manganellate da quattro agenti di polizia in pieno centro a Milano. Adesso, dopo una settimana, spunta un secondo video amatoriale, girato per strada. Immortala quando, ammanettata dopo il pestaggio, la donna viene trascinata dagli agenti per la strada verso l’auto della polizia. Sotto, un coro ben distinto: "Vergogna".

Il secondo video dell'aggressione

È stato girato da un uomo di 41 anni che la mattina di mercoledì 24 maggio si stava recando al lavoro in scooter, in zona Bocconi. E che, all'altezza di via Sarfatti, ha assistito in prima persona alla scena delle botte e dell'arresto. "Abbiamo visto che l'avete picchiata", la voce nel video. "Vi chiediamo di presentarvi". Ma la richiesta cade nel vuoto, e gli agenti (adesso indagati per lesioni aggravate dall‘abuso della pubblica funzione e dalla discriminazione, oltre che per tortura e minacce gravi) entrano in macchina insieme a Bruna.

"Ho visto degli agenti che aggredivano con il manganello e poi a botte una persona. Ho visto che la violenza proseguiva e per me era ingiustificata e sproporzionata. È stato scioccante", ha commentato l'autore del video a La Repubblica. "Io ho visto una donna fortemente emaciata in volto, col sangue sul viso e gli occhi sofferenti che chiedevano aiuto. Così ho reputato di accendere la videocamera del cellulare, chiedendo spiegazioni da cittadino di questa inaudita violenza". Nell'indifferenza degli altri presenti. "Una signora mi ha detto solo: "Sicuramente se lo sarà meritato"".

La testimonianza dell'autore del video

Bruna, secondo quanto finora ricostruito, in quel momento è stata caricata in auto dalla polizia davanti al parco Trotter, dopo una presunta segnalazione per oscenità davanti a una scuola (che non risulta però in nessun atto ufficiale, ed è stata smentita sia dalla Procura che dai genitori della scuola).

Il tragitto in auto verso l'ufficio arresti è agitato, Bruna non vuole essere portata via e, secondo quanto ha dichiarato lei stessa, ha paura di essere picchiata dagli agenti. Riesce così a far fermare la macchina e a scappare via. Per poco: viene raggiunta quasi subito dalle manganellate e dai calci dei poliziotti che la inseguono. 

"Vedere vigili urbani brandire manganelli sotto a un'università sembra comunque un fatto straordinario, non siamo abituati a vedere i vigli in questa veste e speriamo di non doverci abituare", conclude l'autore del secondo video. "Penso che sia la cultura ad aiutare le persone a farsi percepire come un'unica entità. Non si deve restare indifferenti quando si subisce un abuso o una violenza ingiusta".

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