Difende la madre dal compagno e viene ferito con un colpo di pistola, la donna: “Non sapevo avesse un’arma”
Non è più in pericolo di vita il 18enne di Novate Milanese (nella Città Metropolitana di Milano) che nella notte tra sabato 5 e domenica 6 ottobre è stato raggiunto al collo da un colpo di pistola esploso dal patrigno. "Ha detto che non vuole più tornare in quella casa", ha raccontato la madre del ragazzo. Il 45enne, invece, è stato arrestato per tentato omicidio, porto abusivo dell'arma e ricettazione e per il gip Domenico Santoro deve restare in carcere.
La lite con il compagno e il colpo di pistola al collo
A spiegare cos'è accaduto quella notte in via XXV Aprile a Novate Milanese è la stessa 39enne ucraina in un'intervista rilasciata al Il Giorno. La donna, che da anni vive in Italia, ha ricordato la lite che era scoppiata tra lei e il 45enne albanese con cui convive da circa 12 anni. Lui le avrebbe alzato le mani contro e della situazione di pericolo se ne era reso contro l'altro figlio della donna, un 15enne.
Il ragazzino, a quel punto, sarebbe uscito di casa per andare alla ricerca del fratello maggiore, che era insieme a un gruppo di amici. Arrivato all'abitazione, il 18enne ha voluto capire cosa stesse accadendo, ma la situazione è degenerata con il 45enne che gli ha sparato un colpo di pistola all'altezza del collo.
"Ha cercato di uccidere mio figlio, mi è caduto il mondo addosso"
"Non sapevo neanche avesse un'arma", ha detto la 39enne, "ha cercato di uccidere mio figlio, mi è caduto il mondo addosso". I carabinieri del nucleo Radiomobile di Rho e della Stazione di Novate Milanese hanno arrestato subito il 45enne, contestandogli il tentato omicidio. Durante gli accertamenti, poi, è emerso che la pistola che aveva usato, una Beretta 84, risulta essere stata rubata a Sassuolo (Modena) nel 2013, così è stato denunciato anche per porto abusivo dell'arma e per la sua ricettazione.
Il 18enne è stato, invece, trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico e non è più considerato in pericolo di vita. Avrebbe ancora qualche problema a parlare e a una mano, ma i medici si dicono ottimisti. Presto potrà essere ascoltato dagli inquirenti. "Non andavano d'accordo", ha detto la 39enne, "ma nessuno si sarebbe potuto aspettare una cosa del genere". Con il 45enne in carcere, ora è sola e deve accudire tre figli: "I ragazzi vogliono cambiare casa e ho paura di non farcela con solo il mio stipendio part-time".