Dietrofront della Lega, l’assessore regionale Galli ammette: “La lingua lombarda non esiste”
Dietrofront della Lega: la lingua lombarda non esiste. A decretare la fine del sogno di quella che fu la Lega Nord, è stato proprio un leghista, l'assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli. La soluzione al rebus lanciato qualche decade fa dagli esponenti del partito fondato da Umberto Bossi ha richiesto cinque anni di studio e consulti storici e glottolici, oltre che disquisizioni politiche e culturali. L'assessore l'ha comunicato durante una seduta della Commissione cultura del Pirellone.
L'assessore leghista Galli ammette: Il lombardo non è una lingua
Galli, rifacendosi al Titolo terzo della legge regionale di Maroni, ha parlato di una "presunta ma scientificamente inesistente lingua lombarda", spiegando che "tutti i linguisti più accreditati dal punto di vista accademico sostengono, secondo me giustamente, che una lingua lombarda non esista". L'assessore ha poi aggiunto che è servito "un confronto con i linguisti per arrivare a una formulazione precisa e pertinente ma che non suscitasse le reprimende degli accademici".
Le Opposizioni: Cinque anni fa pareva una questione di vita o di morte
Eppure, le Opposizioni non hanno lasciato correre. Il capogruppo del Partito Democratico Fabio Pizzul ha detto che "solo cinque anni fa ci hanno raccontato che la lingua lombarda era questione di vita o di morte per l’identità della regione. Oggi ci dicono che non esiste". Poi, ha aggiunto: "Avevamo spiegato sin dall’inizio di questa storia che il lombardo è un dialetto, non una lingua. Perché per essere definito tale, un insieme di segni scritti e parlati deve avere determinate caratteristiche".