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Dichiarata non idonea alla mansione e licenziata dopo 24 anni di lavoro, i sindacati: “Punita perché invalida”

Una donna è stata licenziata dopo 24 anni di servizio perché considerata inadatta alla mansione che svolgeva. I sindacati si sono mobilitati in sua difesa.
A cura di Ilaria Quattrone
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Una donna sarebbe stata licenziata dopo 24 anni di lavoro perché considerata non idonea alla mansione. A darne notizia è il quotidiano Il Giorno. L'operaia ha una invalidità e sarebbe stata licenziata il 3 gennaio. "I guai sono cominciati quando l'operaia trasferita dalla produzione a un ruolo impiegatizio a causa di disturbi importanti, ha chiesto il riconoscimento del nuovo livello", ha spiegato il segretario di Uilm UIl Lombardia Vittorio Sarti che insieme a Usb Monza e Brianza segue il caso.

Il malore

"St ha preferito riportarla in reparto dove lei si è sentita male", ha ancora precisato. Dopo quel malore è intervenuta nuovamente l'agenzia di tutela di salute del territorio che ha ribadito quali fossero le condizioni in cui la dipendente può operare. Da lì, ne sarebbe poi scaturito il licenziamento e la mobilitazione delle organizzazioni sindacali.

Dal canto suo, l'azienda ha specificato di aver rescisso il contratto dopo aver verificato "che non ci fosse una mansione adatta a tutelare la salute della lavoratrice". Ha quindi deciso di esonerarla dal 19 ottobre "concedendole permessi retribuiti totalmente a proprio carico".

La difesa del sindacato

"St smentisce il licenziamento? Peccato che la loro raccomandata dice l'esatto opposto", ha affermato il segretario che è in possesso di quella lettera. "Nello stabilimento di Agrate Brianza ci sono 5.400 dipendenti e non riescono a trovare un altro posto per lei", ha poi dichiarato."In questa campagna contro di lei si ignora la lettera che sancisce il licenziamento motivato dal fatto che non sappiano dove ricollocarla. È evidente che Uilm e i lavoratori non si sarebbero mobilitati in sua difesa, se la 50enne non fosse stata lasciata a spasso", ha infine concluso.

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