Diana Pifferi potrebbe aver preso a morsi il cuscino per sfamarsi: l’ipotesi suggerita dell’autopsia
Sarebbero stati trovati pezzi di cuscino nello stomaco di Diana Pifferi, la bimba di 18 mesi morta a Milano dopo che la madre l'ha lasciata in casa sola per sei giorni. A confermarlo sarebbe la prima relazione prodotta dopo l'autopsia. La piccola quindi potrebbe essere morta per "consunzione": questo significa che il suo cuore ha smesso di battere dopo un'agonia e al deterioramento dovuto all'assenza di cibo e acqua.
Il materiale trovato nello stomaco di Diana
Nello stomaco sarebbe stata rintracciata una piccola quantità di materiale che sembrerebbe essere identico a quello trovato sotto il cuscino della piccola. Per averne conferma bisognerà però aspettare i risultati delle analisi. Questa parziale relazione autoptica aggiungerebbe un ulteriore tassello drammatico: la piccola avrebbe cercato in tutti i modi di sopravvivere e probabilmente per farlo avrebbe preso a morsi il cuscino.
Si attendono gli esiti dell'esame tossicologico
Sempre in base ai primi risultati sembrerebbe che la piccola sia morta almeno due giorni prima il suo ritrovamento. La relazione finale riuscirà a sciogliere tutti i dubbi che ruotano attorno a questa morte. Fondamentale però saranno i risultati relativi ai test tossicologici svolti sul latte contenuto nel biberon trovato accanto al lettino della piccola.
Questi serviranno a capire se Alessia Pifferi, che si trova in carcere con l'accusa di omicidio, possa aver sciolto il tranquillante. Nel caso in cui questo dovesse essere confermato, la posizione della 37enne potrebbe aggravarsi: potrebbe infatti essere riconosciuta la premeditazione e il dolo pieno. La donna rischia di essere condannata all'ergastolo.