Detenuto tenta il suicidio in cella: interrotta la “Prima diffusa” della Scala a San Vittore
Un 46enne ha provato a togliersi la vita nella cella al quinto raggio del carcere San Vittore di Milano dove è detenuto dallo scorso mercoledì 6 dicembre perché accusato di furto. Il tentativo di suicidio è avvenuto intorno alle 20 di ieri sera, quando nella Rotonda della casa circondariale si stava concludendo il secondo atto del Don Carlo, l'opera di Giuseppe Verdi che ha inaugurato la stagione teatrale alla Scala di Milano e che è stata diffusa in più parti della città. A dare notizia di quanto accaduto è stato il direttore Giacinto Siciliano che ha dovuto interrompere la serata mandando a casa gli ospiti e riportando in cella gli altri detenuti.
Già all'inizio della serata, ormai diventata una tradizione dal 2013, il direttore Siciliano ne aveva approfittato per parlare agli ospiti arrivati per assistere al Don Carlo a San Vittore della situazione di difficoltà che si sta vivendo nelle carceri, tra mancanza di personale e "con una popolazione in continuo aumento e proveniente da contesti sociali di emarginazione e solitudine". Dopo circa due ore di spettacolo, quando ormai il secondo atto era giunto alla sua conclusione, la proiezione è stata interrotta "per una gravissima improvvisa emergenza sanitaria", ha dichiarato Siciliano.
In una cella del quinto raggio, infatti, uno dei detenuti rimasti in cella ha provato a togliersi la vita. Si tratta di un 46enne nordafricano che è stato condotto in carcere solo due giorni fa perché accusato di furto. L'uomo avrebbe cercato di impiccarsi e all'arrivo dei sanitari le sue condizioni sono apparse subito gravissime.
L'uomo è stato sottoposto a 45 minuti di massaggio cardiaco e infine trasportato in ospedale. Il 46enne si trova ancora ricoverato e sarebbe in pericolo di vita. Nel frattempo, il direttore Siciliano ha rimandato gli ospiti a casa e i detenuti nelle rispettive celle: "Purtroppo il carcere è anche questo", ha dichiarato scusandosi con i presenti.