Detenuto minorenne stuprato e torturato in carcere: a processo uno degli aguzzini
La pubblico ministero di Milano, Rosaria Stagnaro, sentirà in udienza il ragazzino che il 7 agosto scorso sarebbe stato violentato e torturato da alcuni compagni di cella al carcere Beccaria di Milano. Nella giornata di giovedì 2 marzo, si svolgerà infatti l'incidente probatorio. La magistrata, stando a quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, chiederà poi il giudizio immediato per l'unico aggressore maggiorenne.
La violenza sessuale e le torture
Quella notte, la vittima – che aveva già subito diverse torture in passato in un campo libico – era stata trasferita dall'infermiera alla cella dei suoi aguzzini dopo che un altro ragazzo aveva distrutto la struttura. Gli aggressori avrebbero approfittato del cambio di turno degli agenti per sorprendere nel sonno l'adolescente. Lo avrebbero legato con i polsi alla finestra del bagno, lo avrebbero violentato con diversi oggetti, gli avrebbero spento una sigaretta in faccia e sul braccio, lo avrebbero preso a calci e gettato acqua bollente.
L'elevata crudeltà
All'epoca dell'arresto, il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini aveva parlato di una elevata crudeltà "con una determinazione e per un lasso di tempo tali da comportare anche la contestazione del reato di tortura". Quella notte sembrerebbe che l'aggressore maggiorenne, che era stato arrestato come componente violento della banda di trapper di Simba La Rue e Baby Gang, gli avesse chiesto scusa: "Gli offrì patatine, Coca Cola e sigarette, e gli propose di contraccambiare la violenza subìta con uno schiaffo a ciascun aguzzino, come se in tal modo potessero essere pari e riappacificarsi".