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Detenuto di 44 anni si toglie la vita nel carcere San Vittore di Milano: avrebbe usato i lacci delle scarpe

Un 44enne è stato trovato morto in cella a San Vittore (Milano) nella mattinata dell’11 ottobre. Il detenuto avrebbe finito di scontare la pena nel 2027.
A cura di Enrico Spaccini
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Un 44enne è stato trovato morto nella cella del carcere di San Vittore di Milano dove era recluso. Gli agenti della polizia penitenziaria se ne sono accorti questa mattina, venerdì 11 ottobre, quando ormai era troppo tardi. La pm di turno, Letizia Mocciaro, è stata informata dei fatti e potrebbe disporre l'autopsia sul corpo del detenuto. Il 44enne era in carcere per presunti reati in materia di stupefacenti e avrebbe finito di scontare la pena nel 2027.

Il 44enne avrebbe usato i lacci delle scarpe per togliersi la vita

Il 44enne, di origini pugliesi, si sarebbe tolto la vita utilizzando i lacci delle scarpe con cui si sarebbe strozzato fino al soffocamento. L'orario del ritrovamento risale alle 5:30 dell'11 ottobre, quando i poliziotti sono entrati nella cella in cui era detenuto e hanno provato a soccorrere il 44enne ormai esanime.

Si tratta del 75esimo caso di persona reclusa che si toglie la vita in cella dall'inizio dell'anno. L'ultimo, in ordine temporale, era stato un 40enne che si sarebbe impiccato nel carcere di Vigevano nella serata di lunedì 7 ottobre e che avrebbe finito di scontare la pena tra un anno.

Un sistema carcerario "sull'orlo del baratro"

Come ha spiegato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, all'interno di San Vittore sono recluse 1.022 persone, quando i posti disponibili sono 447: "Un sovraffollamento del 229 per cento, sorvegliati da 580 agenti della penitenziaria rispetto a un fabbisogno di almeno 700, con una scopertura del 17 per cento".

Oltre al personale di sorveglianza, per Uilpa sono carenti anche "l'assistenza psichiatrica, inadeguati sono gli equipaggiamenti, le strutture e le infrastrutture, molto approssimativa risulta l'organizzazione". Quello descritto dal sindacato di polizia penitenziaria è un sistema carcerario "sull'orlo del baratro".

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