Detenuto da 22 anni al 41 bis, muore due giorni dopo il trasferimento in ospedale
"È stato lasciato morire in carcere, anche quando le sue condizioni erano disperate". Lo denunciano a La Repubblica i legali di Giuseppe Gallico, 66 anni di cui la metà (33 anni, dal 1990) passati dietro le sbarre per scontare una serie di ergastoli tra associazione di stampo mafioso, omicidio, estorsioni, possesso di armi e altri reati. Più di 30 anni di carcere di cui oltre 22 in regime di 41 bis, fino al peggioramento delle sue condizioni di salute.
La richiesta a giugno 2022 di differimento della pena
Siamo a giugno del 2022, nel carcere di Opera a Milano, e gli avvocati del boss chiedono alle autorità competenti un differimento della pena. La motivazione: dopo un infarto, avvenuto in primavera, al detenuto viene diagnosticata una fibrosi polmonare idiopatica, "malattia rara a carattere progressivo" che mette il paziente "a rischio di eventi anche fatali".
Richiesta rigettata dal magistrato di sorveglianza, che non riscontra l'urgenza del trasferimento, e dalla Dia di Reggio Calabria, vista la "pericolosità" di Gallico, "l'attuale operatività dell'organizzazione di stampo mafioso" e dal momento che "la famiglia Gallico risulta essere ancora oggi temuta e rispettata dalla cittadinanza di Palmi".
La seconda richiesta a ottobre 2022
Nel frattempo le condizioni del detenuto peggiorano sempre di più. Al punto che nell'ottobre del 2022 i legali presentano una nuova richiesta di differimento della pena, data la "prognosi di vita infausta nel breve arco di tempo" di Gallico. Il boss, ormai attaccato alla bombola dell'ossigeno, rifiuta però il trasferimento disposto dal tribunale nel reparto Medicina V del San Paolo di Milano, riservato ai detenuti in regime di 41 bis, che secondo i legali sarebbe connotato stato da "aria condizionata altissima, che avrebbe ucciso ancora prima un malato di polmonite".
L'ultima udienza e il ricovero del boss
Gli avvocati scrivono così nuovamente al Tribunale di sorveglianza. Viene fissata un'udienza per l'11 novembre, poi rinviata al 27 gennaio 2023, per verificare l'idoneità di un domicilio per il boss, ormai in fin di vita. "Al 41 bis attaccato a una bombola dell'ossigeno, con difficoltà di deambulazione, equivale a sottoporlo a tortura, sofferenze ulteriori e a una morte intollerabile", scrivono i legali in una memoria.
Arriva l'udienza di venerdì 27 gennaio 2023, e la richiesta di trasferimento viene finalmente accolta. Giuseppe Gallico, però, viene ricoverato al San Paolo in gravissime condizioni: muore nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 gennaio 2023.