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Detenuto aggredisce un agente in carcere e gli rompe la tibia: 40 giorni di prognosi

Un detenuto del carcere di Bergamo ha aggredito un agente della Polizia Penitenziaria rompendogli la tibia: è stato dimesso con una prognosi di 40 giorni.
A cura di Giorgia Venturini
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(immagine di repertorio)
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Lunedì 2 settembre un detenuto ha aggredito un agente della Polizia Penitenziaria di Bergamo tanto da rompergli la tibia. Ne ha denunciato l'accaduto il sindacato Fns-Cisl: i fatti sono accaduti dopo che il detenuto ha terminato la conversazione telefonica con i familiari al rituale invito dell’agente di servizio a riporre l’apparecchio telefonico gli si è scagliato contro con inaudita violenza al punto tale che un calcio ha procurato la rottura del piatto tibiale dell’agente di Polizia Penitenziaria, riportando una prognosi di 40 giorni rilasciata dai sanitari del pronto soccorso cui era stato condotto per le cure del caso".

L'agente è stato subito soccorso ed è stato trasportato in ospedale dove è stato dimesso con una prognosi di 40 giorni. Il sindacato ha poi aggiunto in una nota: "Ormai questi gravi episodi stanno diventando una triste consuetudine, che espone a seri pericoli il personale. Una violenza gratuita e immotivata che, oltre ai danni fisici, produce negative ripercussioni al morale del personale di Polizia Penitenziaria di Bergamo, già fortemente provato per le difficoltà in cui è chiamato a svolgere il proprio servizio". Il sindacato poi ha voluto marcare il fatto che continuerà a porre l'attenzione su tutte le criticità "che riguarda il personale di Polizia Penitenziaria", augurando infine una pronta guarigione al collega.

Non è l'unica aggressione degli ultimi giorni. Lo scorso 15 agosto un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito lo scorso 15 agosto da alcuni detenuti del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. La violenza è scattata dopo che il poliziotto aveva trovato della sostanza stupefacente durante la bonifica quotidiana del campo da calcio. Allora i giovani lo avrebbero preso a calci e pugni durante l'ingresso in sezione e nell'ufficio dell'ispettore, scaraventandogli contro una sedia. Questo fatto sarebbe da collegarsi a quando il 12 agosto, quindi pochi giorni prima, la polizia penitenziaria aveva sequestrato altra sostanza stupefacente tenuta nascosta da un operatore esterno, probabilmente destinata ai detenuti.

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