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Detenuto 23enne muore inalando gas dal fornello da campeggio: la tragedia nel carcere di San Vittore a Milano

Nella serata di ieri giovedì 6 giugno nella casa circondariale di San Vittore a Milano un ragazzo di 23 anni è stato trovato morto nella sua cella: avrebbe inalato gas dal fornello da campeggio.
A cura di Giorgia Venturini
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(immagine di repertorio)
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"Un detenuto originario del Marocco, 23 anni non ancora compiuti, ieri sera verso le 19 è stato rinvenuto esanime nella sua cella dopo aver inalato gas dal fornello da campeggio". Così il sindacato Uilpa polizia penitenziaria ha spiegato cosa sia successo nel carcere di San Vittore di Milano. Stando alla prima ricostruzione di quanto accaduto non si sarebbe trattato di un suicidio ma di un "tentativo di procurarsi effetti allucinogeni finito male". Non è che l'ennesima vittima in carcere: "Sono dunque 93 i morti – segretario generale della Uilpa Gennarino De Fazio – nei penitenziari dall’inizio dell’anno, di cui ben 39 per suicidio, in quella che appare come una strage continua e senza freno. A questi vanno peraltro aggiunti 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita".

Questo ultimo caso accede l'attenzione del sindacato sui detenuti tossicodipendenti e su come per loro sia necessario un percorso alternativo "trovando anche le cure necessarie". Infine il segretario generale De Fazio precisa rivolgendosi al governo: "Se si vuole almeno tentare di limitare il massacro abbattendo ogni record nella conta dei morti in carcere, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il governo Meloni prendano atto dell’emergenza senza precedenti e varino un decreto-legge per consentire il deflazionamento della densità detentiva, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto alla capienza utile, assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità, e il potenziamento della sanità inframuraria, in crisi profondissima. Parallelamente, l’esecutivo e il parlamento avviino riforme strutturali e riorganizzative. Siamo dentro un’ecatombe".

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