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Derubavano la loro azienda e si assentavano da lavoro per giocare alle slot: sei arresti

La guardia di finanza di Voghera, comune in provincia di Pavia, ha arrestato sei persone accusate di peculato, truffa ai danni di ente pubblico, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, induzione a dare o ricevere utilità, gestione di rifiuti non autorizzata, furto e ricettazione. Oltre a rubare e vendere materiali ferrosi, alcuni degli arrestati si sarebbero assentati da lavoro per svolgere faccende personali e giocare alle videoslot.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sei persone sono state arrestate dalla guardia di finanza di Voghera (Pavia) con le accuse a vario titolo di peculato, truffa ai danni di ente pubblico, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, induzione a dare o ricevere utilità, gestione di rifiuti non autorizzata, furto e ricettazione. L'operazione delle Fiamme gialle, denominata "Piazza pulita", ha portato alla luce diversi reati contro la pubblica amministrazione e numerose condotte illecite nell'ambito della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, in particolare di quelli ferrosi.

Si assentava da lavoro per le proprie faccende private

Al centro delle indagini durate due anni e dirette dal sostituto procuratore Roberto Valli e dal Procuratore Mario Venditti c'è la Broni Stradella pubblica srl, società partecipata da due consorzi di Comuni del Pavese. Uno degli arrestati, che si trova attualmente in carcere, era infatti il responsabile del servizio di coordinamento del personale impiegato nella raccolta rifiuti, il 59enne C.S.. I finanzieri hanno scoperto che l'uomo era un assenteista incallito: durante l’orario di lavoro, questa persona si recava ripetutamente presso la propria abitazione per il disbrigo di faccende personali. Non solo: abusando del suo potere all’interno dell'azienda, l'assenteista persuadeva altri dipendenti della società pubblica, in particolare i suoi più stretti e fidati collaboratori – un 33enne un 45enne, anche loro arrestati – ad assentarsi dal posto di lavoro e aiutarlo nelle faccende private, come la ristrutturazione della propria abitazione. In cambio prometteva loro illeciti guadagni e la riconferma del posto di lavoro. La "combriccola" di assenteisti, inoltre, come appurato dalle Fiamme gialle durante l’orario di servizio trascorreva diverse ore a giocare con i videoslot in locali pubblici.

L'appropriazione di 150mila chili di rifiuti ferrosi

Oltre ad assentarsi da lavoro, la Guardia di Finanza ha scoperto che il 59enne e i suoi dipendenti si sarebbero appropriati di circa 150mila chili di rottami ferrosi, che venivano depositati nelle isole ecologiche dell'azienda, per cederli illegalmente a un altro imprenditore – che poi è stato arrestato – e che era titolare di un'altra società attiva nello stesso settore. Sempre il responsabile del personale avrebbe anche utilizzato illecitamente le tessere carburante aziendali acquistando oltre cinquemila litri di carburante per uso proprio e della sua famiglia. L'attività è stata ripresa dalle telecamere installate nei distributori di benzina: nelle immagini si vedrebbe l'uomo mentre rifornisce auto private e riempiva diverse taniche.

In totale arrestate sei persone

In arresto anche il titolare di un'altra ditta che falsificava i dati indicati sui formulari previsti dalla normativa sui rifiuti: l'uomo, insieme ad alcuni dipendenti, entrava nella piattaforma ecologica dell'azienda per selezionare, tra decine di rifiuti ferrosi, quelli migliori. Una volta portati via, venivano venduti illegalmente a un altro imprenditore. Infine, la guardia di finanza ha scoperto che due dirigenti della Broni Stradella Pubblica Srl avrebbero favorito due imprenditori nel contratto di affidamento del servizio di cernita e vendita dei rifiuti ferrosi. In questo modo avrebbero quindi violato le procedure previste dal codice degli appalti. In totale sono state arrestate sei persone (una in carcere e altre cinque agli arresti domiciliari) e svolte diverse perquisizioni tra le province di Pavia, Piacenza e Alessandria.

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