Deruba l’anziana di cui si doveva prendere cura: colf 31enne condannata a 4 anni e 10 mesi
È stata condannata in primo grado a 4 anni e 10 mesi di reclusione la 31enne accusata di aver derubato l'anziana per la quale lavorava come colf a Bergamo. Secondo la Procura, la giovane avrebbe stordito la 72enne almeno due volte facendole bere da una bottiglia una tisana nella quale era stato fatto sciogliere un farmaco a base di benzodiazepine. In questo modo, approfittando dei malori, avrebbe prelevato dall'abitazione dell'anziana alcuni oggetti di valore. Il collegio presieduto dalla giudice Anna Ponsero, però, ha deciso di riconoscere a Parolini solo il reato di furto aggravato di un paio di orecchini, in quanto non ci sarebbero sufficienti prove in merito all'avvelenamento.
La denuncia dell'anziana
La 31enne era stata arrestata lo scorso 4 aprile con l'accusa di rapina aggravata e lesioni personali. Secondo la Procura, almeno due volte, il 12 dicembre 2023 e il 9 gennaio 2024, avrebbe fatto bere alla 72enne di cui doveva prendersi cura una tisana e, poco dopo, l'anziana era collassata. Visitata in pronto soccorso, gli accertamenti tossicologici avevano rilevato la presenza di benzodiazepine nel sangue. In seguito, il 30 gennaio, la 72enne aveva denunciato il furto di contanti e preziosi dalla sua abitazione.
Gli investigatori avevano ipotizzato che la 31enne, che lavorava come colf in casa dell'anziana, avrebbe drogato l'anziana con lo scopo di derubarla. Durante il processo, la 72enne ha parlato dei vari beni che, secondo lei, le erano stati sottratti. Tuttavia, sarebbero stati ritrovati solo un paio di orecchini: questi si trovavano da un Compro oro al quale Parolini si era rivolta in quel periodo ed erano stati venduti il 23 novembre 2023, quindi prima i due presunti casi di avvelenamento.
La decisione del giudice e il ricorso in Appello
La Procura aveva chiesto per la 31enne una condanna a 7 anni e 2 mesi di carcere e 3.500 euro di multa per lesioni e rapina aggravata dalla minorata difesa e dall'uso di benzodiazepine. Il Tribunale, però, ha derubricato il reato in furto aggravato, concesso le circostanze attenuanti generiche e abbassato la pena.
Le ragioni che hanno spinto i giudici a prendere questa decisone saranno note solo quando verranno depositate le motivazioni della sentenza. Nel frattempo, l'avvocata Anisa Rama, che difende Parolini, ha fatto sapere che presenterà ricorso in Appello. La legale, infatti, aveva chiesto per la sua assistita l'assoluzione e, in subordine, la derubricazione oltre al riconoscimento del vizio parziale di mente.