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Depositata in Regione la petizione di Lombardia SiCura con 90mila firme: “Urgente un cambio nella gestione della sanità”

È stata depositata in Regione Lombardia la petizione promossa dal Comitato La Lombardia SiCura con circa 90mila sottoscrizioni. “È la chiara conferma del pesante stato di disagio nella popolazione”, dichiarano i rappresentanti.
A cura di Enrico Spaccini
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Il Comitato La Lombardia SiCura con le scatole contenenti le firme della petizione per un'altra sanità in Lombardia
Il Comitato La Lombardia SiCura con le scatole contenenti le firme della petizione per un'altra sanità in Lombardia

Il Comitato La Lombardia SiCura ha depositato questa mattina, venerdì 21 giugno, al protocollo della Regione Lombardia le circa 90mila sottoscrizioni della petizione sulla salute in Lombardia. "È la chiara conferma del pesante stato di disagio nella popolazione e dell'urgenza di azioni strutturali di modifica della gestione della sanità", hanno dichiarato i rappresentanti durante la conferenza stampa che si è tenuta al 14esimo piano del grattacielo Pirelli, "per un pieno ripristino del servizio sanitario pubblico in tutte le sue valenze, a partire dal taglio effettivo delle liste d'attesa". Intanto, continua l'iter per il ricorso contro la decisione della maggioranza del Consiglio regionale lombardo di impedire il referendum sulla legge regionale sulla sanità.

La petizione del comitato Lombardia SiCura

Queste 90mila firme raccolte, infatti, sono viste quasi come un "allenamento" per quelle che si dovranno tenere per i referendum sulla legge regionale 33/2009. Lombardia SiCura è stata lanciata l'1 marzo e si è conclusa il 10 giugno, riuscendo a raccogliere 38mila firme online e circa 52mila cartacee. L'iniziativa è stata avviata con l'obiettivo di "ridare dignità ed efficienza al servizio sanitario pubblico" lombardo, cosa che, sostengono i promotori, non sono riuscite a fare le ultime iniziative. Tra queste, "l'allungamento dell’apertura delle strutture pubbliche esclusivamente con orario straordinario degli operatori socio-sanitari, o l'estensi one di un ruolo delle farmacie", tutti provvedimenti "che vanno nella stessa direzione del governo, che non affrontano alla radice il disastro della sanità in Italia”.

I punti chiave della petizione erano essenzialmente cinque. Il primo riguardava il Centro unico di Prenotazione, "che tardivamente si dichiara di voler introdurre"; l'abbattimento delle liste d'attesa, "eliminando abusi sulle agende"; lo stop all’utilizzo dei medici a gettone e le assunzioni di personale; la copertura dei costi sanitari nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e miglioramento dei servizi per gli anziani; il potenziamento dei servizi territoriali.

Le organizzazioni e le associazioni che hanno aderito

L'iniziativa ha visto la mobilitazione di numerose organizzazioni e associazioni, ma anche di diversi consigli comunali che hanno approvato ordini del giorno che presentavano i punti inseriti nella petizione. Tra questi, ci sono il Comune di Milano e quello di Mantova. Alle realtà promotrici della petizione (Medicina Democratica, Osservatorio Salute, Arci Lombardia, Cgil Lombardia, Spi Cgil Lombardia e Acli Milano) si sono aggiunte, tra le altre, anche: Federconsumatori, Usb Lombardia e Forum per il diritto alla salute, Sial Cobas. Ma anche diversi partiti, come: Pd, Partito Comunista Italiano, Partito Socialista Italiano, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Patto Civico, Europa Verde e Partito della Rifondazione Comunista.

Il prossimo appuntamento è previsto per metà settembre, quando si terrà una manifestazione pubblica. La petizione sarà poi presentata alla Terza Commissione Sanità della Regione.

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