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Denunciati 31 maggiordomi delle ville sul lago di Como: hanno evaso oltre 2 milioni di euro

Più di trenta lavoratori domestici sono stati individuati dai finanzieri di Como. Sono responsabili di un’evasione da 2 milioni di euro per non aver presentato la dichiarazione dei redditi.
A cura di Matilde Peretto
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(foto della Guardia di Finanza di Como)
(foto della Guardia di Finanza di Como)

Due milioni di euro di tasse non pagate. È la cifra che trentuno lavoratori domestici (o maggiordomi) hanno evaso dal 2017 al 2022 nelle zone del lago di Como. I lavoratori, 26 donne e 5 uomini, di origine principalmente rumena e ucraina, non presentavano la dichiarazione dei redditi e non pagavano le tasse. Individuati dalla Guardia di Finanza di Como.

Evasi oltre due milioni di euro

Nel comunicato stampa diffuso dai finanzieri della Compagnia di Menaggio, si legge: "Trentuno lavoratori domestici, residenti nel medio e alto lago, non hanno presentato le dichiarazioni dei redditi per gli anni dal 2017 al 2022, omettendo di sottoporre a tassazione redditi per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro".

Questi maggiordomi, che lavoravano in immobili di lusso, erano regolarmente assunti con contributi previdenziali versati correttamente. Il problema è che non dichiaravano niente: nel rapporto di lavoro domestico, il datore non è obbligato a trattenere l’Irpef, né le addizionali regionali e comunali. Spetta ai lavoratori stessi presentare la dichiarazione dei redditi e versare le imposte dovute. Loro non l'hanno fatto per 5 anni per un totale di 2 milioni di euro.

L'indagine della Guardia di finanza

I maggiordomi evasori sono stati individuati attraverso dei controlli avviati incrociando i dati in possesso del Corpo della guardia di finanza con quelli dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps). È emersa un'evasione pesante 2 milioni di euro e tutti i 31 lavoratori domestici sono stati segnalati.

L’attività di controllo dei finanzieri non si fermerà qui: l’obiettivo è quello di "individuare ulteriori posizioni irregolari e garantire il rispetto dell’obbligo solidaristico e del principio di capacità contributiva previsti, in ultima istanza, dalla carta costituzionale", scrivono nel loro comunicato.

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