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Denuncia il padre perché violenta sua figlia: viene condannato e poi assolto per favoreggiamento

Con l’assoluzione dall’accusa di favoreggiamento, l’uomo potrà anche riabbracciare sua figlia che intanto è stata trasferita in una comunità per minori.
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Aveva avuto il coraggio e la forza di denunciare suo padre quando aveva scoperto che abusava di sua figlia di appena dieci anni. Ma la Procura lo ha indagato e fatto condannare, in primo grado, per favoreggiamento. Ora, fortunatamente, la Corte d'Appello di Milano lo ha assolto perché "il fatto non sussiste" e ha confermato quattordici anni di reclusione per il nonno.

La denuncia

Scoprire che tuo padre abusa sessualmente di tua figlia deve essere un trauma. E non tutti avrebbero la capacità di reagire nell'unico modo giusto: andare dalle Forze dell'Ordine e denunciare il proprio genitore per difendere la propria figlia e tutti i bambini come lei.

Coraggio che, invece, il papà di una bimba di dieci anni ha avuto non appena ha scoperto che suo padre, nonno della piccola, di sessanta anni, abusa della figlia. Così, nel maggio del 2021, ha denunciato tutto insieme alla moglie, permettendo anche agli inquirenti di sequestrate nel pc dell'uomo materiale pedopornografico.

Peccato, però, che da lì sia partito un iter giudiziario che ha coinvolto anche l'uomo di 39 anni, che non solo si è visto indagare e poi condannare per favoreggiamento, ma che ha addirittura perso la patria potestà della figlia, trasferita in una comunità per minori.

L'assoluzione

Durante le indagini, gli inquirenti si sono convinti che l'uomo, benché fosse stato il primo a denunciare il padre per quanto aveva fatto alla figlia, avesse poi convinto la piccola a ridimensionare i racconti delle violenze subite al fine di ammorbidire la posizione del nonno.

Per questo è stato condannato in primo grado per favoreggiamento a ben due anni e otto mesi di reclusione. Uno sproposito se si pensa che invece il nonno per le violenze è stato condannato a 14 anni di reclusione.

Ora, in Appello, la condanna del nonno è stata confermata, mentre l'uomo è stato assolto con formula piena, ovvero "perché il fatto non sussiste". La Corte ha infatti accolto il ricorso dell'avvocato Domenico Morace. E finalmente la bambina potrà tornare dai genitori che, come ha dichiarato la Corte, le sono stati vicini nel momento di difficoltà.

La piccola, così come raccontato dal legale Morace, durante le indagini nei confronti del padre e su segnalazione della Procura, era stata collocata dal Tribunale in una comunità.

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