“Deliveroo e Uber paghino milioni di euro di contributi ai rider”: la decisione del giudice di Milano
Potranno ammontare a decine di milioni di euro i contributi per migliaia di rider che dovranno versare due società del food delivery. Lo ha deciso il giudice della Sezione lavoro del Tribunale di Milano nei confronti di Deliveroo Italy e Uber Eats Italy (che ha ora lasciato il mercato italiano): erano le due aziende ad aver intentato una causa contro l'Inps e che ora però sono costrette a pagare. Le due società, insieme ad altre due, sono state al centro di un'indagine coordinata dalla Procura di Milano che aveva svelato le pessime condizioni di lavoro e di sicurezza di circa 60mila rider.
Inchiesta per caporalato su quattro società
L'inchiesta della Procura ha riguardato negli ultimi anni Uber Eats, che poi è finita in amministrazione giudiziaria, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo. Durante l'inchiesta, partita da Milano ma che poi ha coinvolto circa 60mila rider di tutta Italia, sono stati migliaia i lavoratori che sono stati ascoltati da investigatori e inquirenti per verificare la loro posizione lavorativa. Nell'ottobre del 2021 il giudice per l'udienza preliminare Teresa De Pascale ha riconosciuto lo sfruttamento da parte di Uber nei confronti dei suoi lavoratori costringendo l'azienda a risarcire 44 rider con 10mila euro a testa. Giuseppe Moltini, uno dei responsabili delle società di intermediazione, era stato condannato per caporalato a 3 anni e 8 mesi.
Secondo quanto emerso dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, i manager dell'azienda avrebbero reclutato rider per pagarli a cottimo 3 euro, "derubati" delle mance e "puniti" con decurtazione dei compensi se non stavano alle regole. I rider avevano chiesto il risarcimento, assistiti dal legale Giulia Druetta, proprio per i danni subiti durante il lavoro. Risarcimento che alla fine è arrivato per i 44 rider.