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Delitto Gucci, trent’anni dopo: cosa fa oggi Patrizia Reggiani, che ha fatto uccidere l’ex marito

Sono passati 30 anni dall’omicidio di Maurizio Gucci, rampollo della maison di alta moda fatto uccidere da Patrizia Reggiani il 27 marzo 1995 a colpi di pistola. Condannata a 26 anni di carcere, l’ex lady Gucci è tornata libera nel 2016.
A cura di Francesca Del Boca
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Il matrimonio tra Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani nel 1972 a Milano
Il matrimonio tra Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani nel 1972 a Milano

È il 27 marzo del 1995. Quella mattina di 30 anni fa Maurizio Gucci, 46 anni, si trova sul portone del palazzo di via Palestro 20, dove ha sede la sua azienda a Milano. Mentre saluta il portiere viene raggiunto da un sicario che gli punta la pistola alla nuca, esplodendo in tutta fretta quattro colpi mortali. Per anni, il delitto resta un mistero. Ma il cerchio si stringe pian piano intorno all'ex moglie Patrizia Reggiani, che da quando l'imprenditore aveva iniziato una relazione con un'altra donna andava a chiedere in giro: "C'è qualcuno che ha il coraggio di uccidere mio marito?".

Per il delitto di Maurizio Gucci l'ex signora Gucci, interpretata da Lady Gaga nel kolossal di Ridley Scott House of Gucci, viene così condannata a 26 anni di reclusione, insieme a un gruppo di complici e a quello che verrà ritenuto l'esecutore materiale: esce dal carcere nel 2016, dopo 17 anni trascorsi a San Vittore. Oggi, dopo la vendita milionaria di una delle sue proprietà in pieno centro a Milano, è una donna libera e ricchissima, che trascorre le sue giornate all'insegna degli agi e del lusso. Del resto Patrizia Reggiani, oltre a una cospicua eredità paterna e il possesso di decine di immobili di pregio, riceve ancora dall'ex marito defunto un vitalizio da più di un milione di franchi svizzeri all'anno.

Maurizio Gucci (1948-1995)
Maurizio Gucci (1948-1995)

Trent’anni fa l’omicidio di Maurizio Gucci: cosa è successo

La mattina del 27 marzo 1995 via Palestro si sveglia con un brulicare di forze dell'ordine, curiosi, soccorritori davanti al palazzo signorile del civico 20. Per terra c'è il corpo senza vita di Maurizio Gucci, 46 anni, unico figlio di Rodolfo ed erede della maison fiorentina con la doppia G. È stato colpito maldestramente a un gluteo e alla spalla, poi alla tempia, da un assassino misterioso, fuggito dopo l'agguato su un'utilitaria guidata da un complice.

Le indagini sulla famiglia Gucci

Le indagini, in un primo momento, brancolano nel buio. Ormai fuori dai giochi, dopo la vendita del marchio di famiglia a una multinazionale per i troppi debiti, appare improbabile che Maurizio Gucci potesse essere bersaglio di sanguinose manovre di potere all'interno della società. Chi ha sparato quei colpi, per chi indaga, è stato armato da qualcuno che voleva morto Maurizio per motivi personali. E lo aveva dichiarato più volte. Quella persona è Patrizia Reggiani. "Quando ho saputo che voleva sposare quell'altra donna, che tra l'altro era una mia amica, mi è caduta la terra sotto i piedi. Ero certa che avrebbe messo da parte le sue figlie. Non voleva più vedere la famiglia, dare le case a Sankt Moritz alle ragazze", le sue parole. "Ero arrabbiata. Maurizio era una persona debole, senza il mio pugno di ferro sarebbe stato perduto. E così è stato".

Patrizia Reggiani
Patrizia Reggiani

La svolta nel delitto Gucci nel 1997: l’arresto di Patrizia Reggiani

L'ex lady Gucci, del resto, non aveva mai nascosto il proprio rancore nei confronti del coniuge e padre delle due figlie Allegra e Alessandra, con cui aveva trascorso tredici felici anni di matrimonio. "Non odiavo mio marito e non l’ho mai odiato. È stata stizza, la mia. Mi stizziva", racconterà poi Reggiani. "Andavo dal salumiere e domandavo se conoscesse qualcuno che ammazzava la gente".

È un informatore della polizia, ospite in un albergo a una stella nei pressi di piazzale Loreto, che due anni dopo l'agguato fa il nome del portiere Ivano Savioni, dichiarando di averlo ascoltato mentre diceva di conoscere molti dettagli sull'omicidio Gucci e di essere stato coinvolto personalmente nel caso. Si scopre così che Savioni è vicino a Giuseppina "Pina" Auriemma, confidente di Patrizia Reggiani e spesso ospite nell'attico di quest'ultima in piazza San Babila. Man mano che le indagini proseguono, quindi, vengono intercettate le conversazioni telefoniche tra Savioni e Auriemma, che rivelano molto chiaramente il coinvolgimento dei due come organizzatori dell'omicidio dell'imprenditore e di Reggiani come mandante: la donna, secondo quanto emerso, avrebbe commissionato l'assassinio per 600 milioni di lire.

Il ruolo della “maga” Pina Auriemma nel delitto Gucci

Giuseppina "Pina" Auriemma
Giuseppina "Pina" Auriemma

Pina Auriemma, passata alle cronache come "la maga" di Portici, è un ex commessa del negozio Gucci a Napoli. Nel giro di pochi anni conquista la fiducia e l'amicizia di Patrizia Reggiani che. dopo la separazione dal marito e una diagnosi di tumore, si allontana dal jet-set milanese per chiudersi nelle sue ossessioni di vendetta e gelosia verso la nuova compagna di Maurizio Paola Franchi. Un po' dama di compagnia, un po' faccendiera, Auriemma asseconda i propositi criminali di Patrizia, tanto che quando anche a lei viene fatta la solita richiesta di trovare un modo di eliminare il signor Gucci, Pina le risponde di sì.

La macchina omicida si mette quindi in moto, e la mattina del 27 marzo Maurizio Gucci muore per mano degli esecutori materiali Benedetto Ceraulo, muratore, l'uomo che impugnava la pistola nell'androne di via Palestro, e un piccolo imprenditore sommerso dai debiti, Orazio Cicala, l'autista che lo accompagnava su una Renault Clio. All'alba del 31 gennaio 1997 Patrizia Reggiani e la "Banda Bassotti", come li chiamerà lei, verranno però scoperti dai poliziotti. L'ex Lady Gucci arrestata nell'appartamento di corso Venezia da dove, due anni prima, Maurizio Gucci era sceso per andare incontro alla morte.

La vita di Patrizia Reggiani in carcere

La mandante Patrizia Reggiani e l'autista del killer, nel novembre del 1998, vengono ambedue condannati a una pena di 26 anni di reclusione. Con loro ci sono, appunto, anche Benedetto Ceraulo, ritenuto l'esecutore materiale e quindi condannato all'ergastolo; Giuseppina "Pina" Auriemma, amica e complice di Patrizia Reggiani condannata per favoreggiamento a 25 anni; l'organizzatore Ivano Savioni, 26 anni di carcere.

Reggiani trascorre così 17 anni all'interno della cella del carcere di San Vittore, da lei ribattezzato Victor's Residence. È tornata in libertà nel 2016, quando è stata rilasciata per buona condotta. "Per me era come un hotel", aveva ricordato Reggiani degli anni in prigione. "Ho portato in cella trucchi, profumi, vestiti, mi facevo i capelli. Avevo un letto singolo, dormivo sempre fino a tardi. Avevo dato ordine che fino alle dieci del mattino non dovevano disturbarmi, poi scendevo in giardino a leggere. Mi sono trovata benissimo, lì non avevo problemi".

Cosa fa oggi Patrizia Reggiani

Villa Martinelli-Reggiani in via Andreani a Milano
Villa Martinelli-Reggiani in via Andreani a Milano

Patrizia Reggiani oggi ha 76 anni e ha interrotto ogni rapporto con le figlie Alessandra e Allegra, ereditiere dell'immenso patrimonio Gucci. Vive in centro a Milano: secondo le indiscrezioni risiederebbe alle spalle del Duomo in un appartamento affacciato sul parco della Guastalla, non lontano dall‘attico di super lusso in San Babila (valore all'asta di oltre 20 milioni di euro) dove aveva vissuto con il defunto marito Maurizio e dal castelletto gotico in via Paolo Andreani che Reggiani ha recentemente messo in vendita a quasi 10 milioni di euro. 

Appassionata da sempre di moda e shopping, l'ex signora Gucci spesso trascorre del tempo tra via Montenapoleone e via Gesù, accompagnata dal suo autista di fiducia, per seguire le nuove collezioni degli stilisti e acquistarne i costosissimi capi. A seguirla nelle attività quotidiane è il personale di servizio, che organizza il programma giornaliero della ex signora Gucci tra visite mediche, chirurgo plastico, parrucchiere e fisioterapia.

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