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Decine di gabbiani morti lungo il lago di Garda: è allarme influenza aviaria

Un’insolita moria di gabbiani nel Basso Garda e almeno un caso accertato di influenza aviaria: si moltiplicano intanto le segnalazioni tra Desenzano e Sirmione. Il Wwf: “Ripensare i nostri sistemi produttivi e di consumo per preservare la nostra salute e quella degli animali”
A cura di Francesca Del Boca
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Decine e decine di carcasse, stese senza vita lungo le rive del lago di Garda. È allarme influenza aviaria nella zona di Desenzano, Sirmione e Toscolano Maderno: sono state parecchie, infatti, le segnalazioni di un'insolita moria di gabbiani nel Basso Garda tra le spiagge, il lungolago e le strade asfaltate (e una decina di corpi senza vita solo nella zona della darsena Lepanto).

Una strage consumata nel giro di pochi giorni, sulla quale i veterinari dell'Ats hanno voluto vederci chiaro: per il momento, le analisi dell'Istituto Zooprofilattico hanno individuato nell'influenza dei volatili la causa del decesso di almeno un gabbiano, recuperato proprio nell'area di Toscolano Maderno.

Le raccomandazioni dell'Ats

In attese di ulteriori analisi dello Zooprofilattico, per cercare di inquadrare meglio la situazione, l'Ats suggerisce nel frattempo alcune cautele per maneggiare le carcasse degli uccelli infetti, potenziali fonti di contaminazione per le altre specie.

"In caso di rinvenimenti di uccelli selvatici morti occorre, per la loro eventuale manipolazione, indossare guanti e mascherine Ffp2. Riporre le carcasse in un doppio sacco di plastica, lavarsi accuratamente le mani, lavare ad alta temperatura (60° C) per almeno 30 minuti indumenti ed attrezzature utilizzate nel recupero dei volatili. Non introdurre in casa vestiti e scarpe utilizzate quando si è entrati in contatto con gli uccelli".

Il Wwf: "Ripensare i nostri sistemi produttivi"

Mentre l'Europa intera in questo momento fa i conti con la sua peggiore epidemia di influenza aviaria, sono stati accertati focolai di aviaria nella Bassa e nell'Ovest bresciano, ma anche in provincia di Verona.

Allertato anche il Wwf di Bergamo e Brescia. Che ha ricordato: "Un episodio del genere ci ricorda che è necessario ripensare i nostri sistemi produttivi e di consumo, per preservare la nostra salute e quella degli animali".

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