Davide Lacerenza arrestato per spaccio e prostituzione: revocata la licenza della Gintoneria a Milano

Il Questore di Milano Bruno Megale ha revocato la licenza del locale “La Gintoneria di Davide” di via Napo Torriani al titolare Davide Lacerenza, arrestato con la socia Stefania Nobile e il braccio destro Davide Ariganello a seguito dell'inchiesta di Procura e Guardia di finanza che ha scoperchiato un presunto giro di droga e prostituzione all'interno del bar, sotto sequestro da inizio marzo.
I poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno notificato questa mattina il provvedimento al titolare, nei confronti del quale è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari e che risulta indagato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e per sfruttamento della prostituzione: in questo modo, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe ottenuto illeciti guadagni tramite prezzi maggiorati e consegne a domicilio delle prostitute. Per i clienti più facoltosi, stando alle accuse, erano infatti anche previsti veri e propri "delivery" di champagne, escort e cocaina, "servizi extra" pagati fino a 70mila euro a serata.

Tenuto conto che Lacerenza era già stato destinatario di due provvedimenti di sospensione licenza ex art 100 TULPS (norma che persegue l’obiettivo di prevenire il reiterarsi di situazione pericolose, di impedire i comportamenti illeciti e di fornire una risposta all’allarme sociale), e in considerazione di una situazione "obiettivamente pericolosa e intollerabile per la sicurezza e l’ordine pubblico", il Questore di Milano ha così disposto la revoca della licenza della Gintoneria.
Nell'interrogatorio di garanzia, intanto, Davide Lacerenza e Stefania Nobile hanno deciso di non rispondere alle domande della gip Alessandra Di Fazio, che ha convalidato il sequestro disposto dalla pm Francesca Crupi di oltre 900mila euro (anche se gli investigatori, al momento, ne avrebbero rintracciati solo 80mila sparsi tra vari conti esteri e nazionali). "Abbiamo deciso di non impugnare la misura cautelare per dare modo agli inquirenti di verificare l'assoluta assenza di profitti personali diretti o indiretti da parte di Stefania Nobile", ha fatto sapere inoltre l'avvocato Liborio Cataliotti, che difende il titolare della Gintoneria e la figlia di Wanna Marchi.