“Davide Fontana era innamorato di Carol Maltesi come un dodicenne”: la perizia degli psichiatri
"Era innamorato di Carol in modo infantile, come un dodicenne. Davide Fontana aveva paura di perderla": è quanto hanno riferito gli psichiatri della difesa di Davide Fontana durante l'udienza sull'omicidio di Carol Maltesi, la 26enne uccisa e fatta a pezzi proprio dal banchiere.
L'11 gennaio scorso, la mattina dell'omicidio, la donna aveva ricevuto una telefonata dall'ex compagno. I due avrebbero iniziato a parlare della possibilità di lei di trasferirsi. E proprio quella conversazione "potrebbe essere entrata in Fontana come una lama in quella parte vulnerabile di lui in cui si stava concentrando sui loro progetti futuri". Per gli esperti non ci sarebbe stata alcuna premeditazione da parte dell'uomo.
La perizia
Si sarebbe trattato di un raptus dato da quella telefonata che è arrivata proprio mentre la ragazza stava girando un video insieme all'uomo in casa sua a Rescaldina (Milano): "Tutto questo avvenne in un momento di intimità, un momento importante per l’imputato. Potrebbe essere successa una reazione-cortocircuito".
Per i periti, che sostengono che il banchiere sia un narcisista con tre vite "quella prima di Carol, quella dopo averla incontrata e quella dopo averla uccisa", l'uomo non avrebbe "potuto ucciderla guardandola in faccia: lei indossava un cappuccio in quel momento, se non l'avesse avuto non sappiamo se Fontana sarebbe stato in grado di fare quello che ha fatto".
Le parole degli psichiatri hanno permesso alla difesa di poter chiedere nuovamente l'accertamento psichiatrico sull'imputato, esame che è stato ottenuto. Il perito che sarà incaricato dai giudici dovrà rispondere al quesito sulla possibilità che Fontana fosse o meno incapace di intendere e di volere al momento dell'omicidio.