Daniela, Stefano e l’amore: il futuro di due ventenni oltre i pregiudizi sulla sindrome di Down
Daniela insegna a Stefano come stare in posa davanti alla video camera e gli suggerisce come dire quel concetto un po’ difficile da esprimere: “Una volta lei viene a casa mia a dormire e una volta vado io da lei”, ripete il ragazzo sbirciando la mimica della sua fidanzata seduta sull’altro capo del divano. La sindrome di Down li accomuna, ma quello che li avvicina davvero è la voglia di vivere a pieno il loro futuro insieme.
Daniela, youtuber con la passione per moda e musica
“Amo la moda – dice sicura Daniela -, per questo amo il mio lavoro. Faccio la commessa in un negozio di vestiti, da ormai quattro anni e mi trovo benissimo. Mi piace soprattutto il clima che si è creato con i colleghi, ma anche interagire con i clienti, è tutto molto gratificante”. “Ho diversi canali – spiega -, da Facebook a Instagram e YouTube, mi trovate come Daniela Libretti e faccio video in cui do consigli sul make up, ma racconto anche le mie giornate, i viaggi e il rapporto con il mio fidanzato”. E poi c’è la musica: “Fra trent’anni mi vedo su un palco come cantante, per ora canto in una band, i Fuori pista”.
Stefano e il sogno di essere Mister
Anche se meno loquace, Stefano non è da meno in quanto a sogni e aspirazioni. “Lavoro al Mc Donald’s di Rezzato (in provincia di Brescia, ndr), adesso servo i vassoi ai clienti, ma mi piacerebbe arrivare a essere manager”. Nel tempo libero la passione si sposta sul campo da calcio: “Gioco nella squadra di Berlinghetto, il mio paese, il mio sogno è diventare un giorno mister”.
"L’ho baciata subito"
“L’ho incontrata il 25 luglio”, dice Stefano. “No – lo corregge Daniela -, ci conoscevamo già prima, perché frequentavamo lo stesso centro, il Centro bresciano down. Il 25 luglio ci siamo fidanzati, abbiamo appena festeggiato i nove anni insieme”. Ma su come far capire i suoi sentimenti Stefano non ha esitazioni: “L’ho baciata subito e mi sono innamorato. Non litighiamo mai, perché ci vediamo poco, solo il sabato e la domenica: andiamo al cinema, al centro commerciale, a fare merenda e aperitivo, a volte anche con gli amici”. La sua sicurezza non accenna a diminuire nemmeno quando si parla di futuro: “Ci sposeremo e avremo una casa”.
Autonomia, inclusione e fortuna
Certo, la storia di Daniela e Stefano è forse tra le più felici tra quelle delle 38mila persone che in Italia sono affette da sindrome di Down. Di loro, secondo l’Associazione italiana delle persone down, solo il 13 per cento ha un lavoro e un contratto regolare. Negli ultimi due decenni sono stati fatti enormi progressi, tanto che è aumentata l’aspettativa di vita e si è ridotto l’indice di mortalità degli individui con trisomia 21, tuttavia lo sviluppo delle autonomie e l’inclusione sono ancora legati a doppio filo con la gravità clinica e con il contesto familiare, soprattutto in ambito economico e sociale.