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Daniela Molinari, malata di cancro, cerca il padre biologico per salvarsi: “Si è rifiutato”

Daniela Molinari cerca il padre biologico per portare avanti la cura sperimentale contro il cancro: mesi fa era riuscita a rintracciare la madre. Ma ora è necessario anche il Dna del padre.
A cura di Giorgia Venturini
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Daniela Molinari ora cerca il padre. La 49enne infermiera psichiatrica milanese nei mesi scorsi è riuscita a rintracciare la sua madre biologica che le ha permesso di proseguire le sue cure contro il cancro. Ora non basta più: per fare in modo che la cura sperimentale abbia esito positivo ha bisogno anche del padre biologico. Per questo rivolge un appello a lui.

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La chiamata al padre biologico

"Per avere una maggiore speranza di ottenere dei risultati e necessario il Dna di mio padre, dopo il mio e quello di mia madre", spiega la donna dall'ospedale in un'intervista rilasciata a La Repubblica. E poi precisa: "Sono riuscita a rintracciarlo grazie agli sforzi di un team di amici che si sono dati questa missione e che ringrazio di cuore". La donna avrebbe cercato di rintracciare il padre ma senza riuscirci in un primo momento. "Sono stata molto gentile, ma lui non mi ha nemmeno lasciato il tempo di parlare". La donna ha raccontato che dal Tribunale ha saputo che sua madre aveva subito una violenza da lui. "Ma certo non mi sono presentata dandogli dello stupratore". La 49enne avrebbe tentato di tutto per convincere l'uomo in pochi secondi ma lui "dopo aver sentito la parola ‘padre' ha interrotto la comunicazione".

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La malattia e le cure sperimentali

Tutto è iniziato quando le è stata diagnosticata la malattia: non è possibile operare questo tipo di cancro e come unica speranza Daniela avrebbe una cura sperimentale condotta dall'Hospital Cancer di Houston, negli Stati Uniti. Per sintetizzare questo speciale farmaco però è necessario un campione del Dna di almeno uno dei due genitori. Daniela così si era messa alla ricerca della madre biologica. Durante un'intervista a Fanpage.it aveva spiegato: "Ho capito che mancava un pezzo, io avevo uno ma mi mancava, essendo stata adottata, quello del genitore. È come se mi fossi sentita negata la possibilità di vivere". Qui comincia il calvario per Daniela, che è stata adottata da neonata e non ha mai conosciuto madre e padre biologici. Grazie ai giornali inizia una campagna per cercare la madre biologica. Dopo giorni la donna è stata disposta ad aiutare la figlia. Ora però è necessario anche il Dna del padre che però al momento ha attaccato il telefono in faccia alla figlia.

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