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Dalla laurea in Psicologia al contratto con Maciste Dischi di Gazzelle e Sony, VV si racconta a Fanpage

Intervista a VV, l’artista nata a Lentate sul Seveso che dopo una laurea in Psicologia Clinica è stata firmata da Maciste Dischi e SonyMusic.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto: Riccardo Lancia
Foto: Riccardo Lancia

Classe 1988, Viviana Colombo è partita da Lentate sul Seveso, città natale di Dori Ghezzi, ed è arrivata a firmare un contratto con Maciste Dischi e SonyMusic, aprendo ai live di Gazzelle. Il graffio vocale ricorda quello di Loredana Bertè, per cui VV non nasconde vorrebbe scrivere una canzone. Dopo il lancio dei nuovi singoli "Veleno" e "Brillantini", Fanpage.it l'ha contattata per conoscerla meglio.

Sei laureata in Psicologia Clinica ma hai scelto la musica pur conscia delle difficoltà. Perché?

Perché è sempre stato quello che avrei voluto fare, anche se ho seguito le spinte dei miei genitori di iscrivermi all'università. Una volta conclusi gli studi, però, gli ho detto che volevo dedicarmi alla musica e vivere di quella.

Ci stai riuscendo?

Sì, non sono ricca (ride, ndr) ma riesco a vivere di musica.

Preferisci cantare o suonare uno strumento? 

In realtà ho sviluppato una sorta di avversione verso lo strumento perché io volevo dire e comunicare delle cose, sin da subito, nonostante mio padre fosse professore di musica. Non l'ho mai dichiarato, ma tenevo i testi per me. Avevo tante cose nella testa che volevo dire e magari non riuscivo a farlo con le parole, a voce. Scrivere i testi mi ha permesso di tirare fuori delle cose che non riuscivo a fare altrove. Era una cosa molto istintiva: sono sempre stata molto sensibile e vivevo le cose in maniera molto emotiva.

Quando hai cominciato ad accompagnare i testi alla musica? 

Man mano che scrivevo. Col fatto che in casa avevamo diversi strumenti li rubacchiavo e li suonavo buttandoci sopra parole. La svolta è arrivata grazie al Canta Tu, ho passato un sacco di ore a cantare con quel mini microfono per bambini. Con gli strumenti quindi mi piaceva perdermi in nuove melodie senza replicare quanto già sentito.

È nata da lì l'idea di iscriverti al Conservatorio? 

No, il Conservatorio è arrivato molto dopo. Mentre studiavo Psicologia avevo dei progetti e qualche band mai portati a conclusione. Dopo la laurea mi sono iscritta Musica Moderna, primo corso organizzato per la materia dal Conservatorio.

Quando la svolta?

Durante il primo anno, nel 2019, sono riuscita a far sentire qualcosa di mio in giro dopo averlo registrato in studio da mio fratello. E così sono stata contattata sia da Maciste Dischi che da Sony, per cui sono diventata autrice.

Un investimento importante da parte di due etichette regine del mercato. Come ti sei sentita? 

È stata una figata, mi sono chiesta: "Sta succedendo davvero?". Cioè mi hanno sempre raccontato che sarebbe stato difficilissimo riuscirci e invece l'idea che avevo per la mia musica ha colpito anche loro. Ci ho messo un po' a realizzarlo però è stato bellissimo. Poi ho conosciuto il mio produttore Federico Nardelli che ha la mia stessa idea artistica e vuole andare lì dove voglio andare io ed è importantissimo perché io voglio che la mia musica mi assomigli.

Un sogno nel cassetto?

Vorrei collaborare con Jovanotti perché lo adoro, letteralmente. Mi piacerebbe poi scrivere un testo con Loredana Bertè.

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