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Dal maggiordomo al notaio, condannata la banda che ha depredato il patrimonio di Lady Diamanti

Antinea Massetti de Rico, multimilionaria regina dei diamanti che fu collaboratrice di Michele Sindona, finì in coma dopo una caduta mentre faceva colazione in un bar del Duomo.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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Una banda finalizzata a spolpare l'enorme patrimonio di Antinea Massetti de Rico, per le cronache "Lady Diamanti": nata poverissima e in passato anche collaboratrice di Michele Sindona, aveva accumulato una fortuna (con un fatturato da 200 milioni l'anno) grazie al commercio di diamanti da investimento con la sua IDB Intermarket Diamond Business.

Sono stati condannati ieri dal Tribunale di Milano a pene tra i 2 e gli 8 anni il maggiordomo, il notaio, la commercialista e l'avvocato, con l'accusa d'aver architettato strumenti giuridici (trust, clausole, nomine, consulenze, testamenti) per depredare il patrimonio della donna e del suo secondo marito. Ossia l'ex modello americano Richard Hile, incapace di badare a sé stesso a causa di un grave deficit psichico.

L'avvocato, la commercialista e il maggiordomo

Si tratta del notaio Franco Novelli, destituito dall’Ordine di Milano, che ha avuto otto anni e mezzo per associazione a delinquere, peculato, falso, circonvenzione d’incapace e sequestro di persona (lo spostamento di Richard Hile a Viareggio nel luglio 2015, per sottrarlo al giudice tutelare di Milano e sottoporlo a quello di Lucca).

Due anni e sette mesi invece a sua moglie Marzia Provenzano (già vicepresidente dell’Ordine dei commercialisti) per circonvenzione d’incapace, sequestro, e associazione a delinquere. Così anche per il maggiordomo Mustapha Samaya, condannato a due anni e due mesi, e l'avvocato Alberto Consani, due anni di reclusione.

Il coma di Lady Diamanti

Approfittarsi della coppia, del resto, è stato facilissimo. La multimilionaria regina dei diamanti, nel 2011, cade dalle scale mentre sta facendo colazione in un bar del Duomo, a Milano: finisce in stato vegetativo per sei anni, fino alla sua morte nel 2017. Il marito, di contro, ha un forte ritardo cognitivo. Anche lui se ne andrà nel 2017, seguendo l'amata moglie.

Nel frattempo parte un giro di bonifici, transazioni, trust, clausole, nomine, consulenze, testamenti ed  emolumenti per decine di milioni di euro, finalizzati a rosicchiare la ricchissima eredità di Lady Diamanti e di Richard Hile.

Una gestione del patrimonio assai contraversa, che esplode nel 2018: partono le indagini, e nel frattempo il suo ultimo amministratore delegato, Claudio Giacobazzi, si suicida. Al centro dell'inchiesta finì anche il figlio Andrea: oggi assolto, dopo il sequestro di ben 3,4 milioni di euro ricevuti in quanto erede del padre.

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