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Dal campo da padel al bunker, Gianluca Torre racconta le richieste più strane per le case di lusso a Milano

L’intervista di Fanpage.it a Gianluca Torre, agente immobiliare del lusso a Milano e celebre volto tv. Un tour nelle case milanesi di alto livello, e una panoramica generale sul caso Milano: perché è unico nel suo genere? Chi sono gli acquirenti più danarosi? E perché i prezzi sono così alti?
A cura di Francesca Del Boca
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Gianluca Torre
Gianluca Torre

Il mercato immobiliare milanese, ormai, è uno degli argomenti del momento. E tra stanze condivise, annunci di monolocali e bilocali esiste anche una categoria a parte, quella sì dai prezzi davvero stellari: quella degli appartamenti di lusso. Che qui, insieme alle località di vacanza nazionali più famose del mondo, è più fiorente e ricco di proposte che mai. Ma chi compra queste case? E perché i prezzi delle vendite milanesi sono così alti?

"In realtà Milano, unica città di respiro europeo, è quella che tiene i costi più bassi rispetto ai suoi diretti competitor come Parigi, Londra o Barcellona", il commento di Gianluca Torre, agente immobiliare del lusso milanese e celebre volto tv grazie al programma Real Time Casa a prima vista, che conta quasi 180mila seguaci su Instagram e oltre 130mila su TikTok.

Qual è il taglio e il genere di appartamento più venduto a Milano, nel mercato degli immobili di pregio?

La richiesta standard è di un quadrilocale, ossia un appartamento con tre camere. Grande living, spesso con cucina a vista. Rigorosamente piano alto, negli immediati dintorni del centro storico.

I quartieri più richiesti?

Brera, Porta Nuova, corso Magenta e dintorni, CityLife.

Le richieste più strane da parte dei clienti.

Di tutti i colori. Tra i clienti super danarosi, adesso, va di moda chiedere appartamenti di metrature enormi con all'interno campi da padel. Più di frequente capita che chiedano piscina con nuoto controcorrente, sul terrazzo o addirittura indoor. O musicisti che chiedono case completamente isolate dal punto di vista acustico. C'è stato un banchiere che mi ha chiesto una casa in pieno centro, totalmente isolata, perché di notte per rilassarsi suona i bonghi.

Ancora, mi è capitato a volte di ricevere la richiesta di case che avessero una stanza segreta: una sorta di bunker antiatomico dove rifugiarsi in caso di guerre, epidemie, disastri… queste le richieste più strane in voga negli ultimi tempi. Quelle più frequenti, invece, sono le domande di appartamenti luminosissimi in quartieri dalle viuzze strette come Brera, dove gli edifici sono spesso molto vicini. E le conseguenti lamentele se gli spazi non sono tali.

(Engel & Völkers)
(Engel & Völkers)

Chi sono gli acquirenti super danarosi a Milano?

Tratteggio alcune tipologie più frequenti. La prima è la classica famiglia milanese altoborghese, alla ricerca di grandi stabili d'epoca nelle solite zone come Saffi, Magenta, Brera. Secondo target, personaggi noti e abbastanza giovani, non necessariamente in famiglia: la cantante, il presentatore tv, il calciatore, l'artista. Cercano piani alti e terrazzi, prediligono quartieri come CityLife e stabili più nuovi, con tutte le facilities a portata di mano.

La terza categoria, assai numerosa, è quella di chi ha altissime possibilità di spesa grazie ai benefici fiscali di cui può godere. Arrivano soprattutto da Londra: coppie tra i 30 e i 40 anni, avvocati o manager in carriera che qui cercano case super. E chiedono metrature addirittura oltre i 300 metri quadri, taglio che a Milano non è molto semplice da reperire.

Più famiglie, coppie o single?

In generale direi 50 per cento famiglie, con il resto diviso tra coppie e single. Tra le coppie, ultimamente vedo tanti anziani: pensionati che hanno venduto la grande casa di famiglia per i figli e così, rimasti da soli, sono alla ricerca di tagli più piccoli.

Ci sono tanti stranieri? 

Tantissimi. Milano è diventata ormai una città di richiamo internazionale.

La casa più costosa in vendita al momento.

Una villa a ovest, nei pressi dello stadio di San Siro. La richiesta del venditore, al momento, è superiore ai 7 milioni di euro.

(Engel & Völkers)
(Engel & Völkers)

Si vendono tagli di lusso solo nei soliti quartieri o anche in quelli più insospettabili?

In queste zone periferiche vengono venduti tagli ampi, ma vengono acquistati principalmente dagli sviluppatori: c'è chi compra tagli enormi in zone in crescita per dividerli in tanti piccoli bilocali e poi affittarli.

Come si diventa agenti immobiliari di immobili di pregio?

Bisogna un po' nascerci. Occorre avere savoir faire, aver frequentato naturalmente certi ambienti, avere credibilità e un intenso passato di relazioni.

Una previsione. Quale potrà essere la nuova zona del lusso a Milano, e cosa fa sì che un quartiere diventi meta degli investitori?

Gli sviluppi negli scali (Farini, Porta Romana) porteranno in prospettiva nuovi quartieri. La nuova Isola? Il quartiere di Dergano. Questa piccola zona, adesso, ha i fari puntati addosso.

Meta degli investitori generalmente sono quelle zone in cui siano in previsione nuove linee della metropolitana, o  dove sia prevista la vicinanza di sedi universitarie. Milano, si sa, è molto attrattiva. E lo è sempre di più dal punto di vista accademico.

(Engel & Völkers)
(Engel & Völkers)

Quanto è cresciuto il mercato milanese negli ultimissimi anni? Quanto potrà crescere in futuro?

Dal 2018 i prezzi sono saliti del 43 per cento: neanche l'aumento dei tassi d'interesse che si è registrato nell'ultimo periodo è riuscito a raffreddare i costi. E le prospettive per il futuro sono ben solide. Il mercato ha sicuramente ancora margini di crescita: la domanda è sostenuta dalla crescente affermazione di Milano come polo europeo.

Perché quello di Milano è un caso così isolato rispetto al mercato nazionale?

Dopo Expo, Milano si è trasformata nell'unica città italiana di respiro europeo. Sia il privato che le attività rivolte al pubblico hanno puntato a migliorarsi sempre più, anche grazie al supporto delle istituzioni. È un polo mondiale di lifestyle (cibo, moda, design), con università richiestissime, aziende. E nonostante ciò resta una città che comunque, rispetto ai suoi competitor europei, riesce a tenere prezzi bassi rispetto a Parigi, Londra o Barcellona.

Stiamo davvero assistendo a una bolla immobiliare?

No, proprio per questi motivi.

Cosa succederà con le prossime Olimpiadi, dal punto di vista immobiliare?

Saranno un ulteriore impulso per Milano. Un altro grosso portale spazio-temporale come è stato Expo, che eleverà ulteriormente la città.

Milano sta diventando una città solo per ricchi?

No, anzi. È una città per tutti, dove tutti posso guadagnare. E i suoi confini si allargheranno sempre più.

(Engel & Völkers)
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