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Dal 30 giugno gli agricoltori non avranno più acqua per irrigare i campi: le zone più a rischio

Il Consorzio di bonifica del Chiese ha annunciato che il 30 giugno chiuderà i rubinetti. Gli agricoltori non avranno più acqua per irrigare i campi. Il lago d’Idro, dove prende l’acqua il fiume, ha già raggiunto i livelli minimi.
A cura di Enrico Spaccini
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Dal 30 giugno il Consorzio di bonifica del Chiese non darà più acqua agli agricoltori per irrigare i campi. L'ente pubblico che gestisce l'approvvigionamento idrico dei terreni ha fatto sapere che è stata quasi raggiunta la quota minima del livello del lago d'Idro, nel Bresciano. Solo una deroga da parte del ministero della Transizione ecologica potrebbe autorizzare ad abbassare di un altro metro quel livello, salvando così il 50 per cento dei raccolti.

Tornare al 2003

Una misura temporanea che potrebbe portare un po' di sollievo alla siccità più grave dal Dopoguerra. "In buona sostanza abbiamo chiesto al prefetto Maria Rosa Laganà di aiutarci a ottenere l'autorizzazione per aumentare lo svaso dal lago d'Idro", ha detto il presidente di Coldiretti Brescia, Valter Giacomelli, al termine del vertice nella prefettura bresciana del 20 giugno. Con lui, anche Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, che definisce "tecnicamente fattibile" l'operazione. Si tratterebbe, quindi, di tornare ai livelli in vigore nel 2003, prima che si iniziasse un percorso di riduzione del rilascio.

Obiettivo: metà luglio

Le associazioni avevano già scritto al ministero della Transizione ecologica lo scorso 27 maggio, senza però ottenere risposta. Dovesse venire approvata questa deroga, per Garbelli gli agricoltori potrebbero arrivare "fino al 10, 12 luglio. Sperando in qualche temporale si potrebbe arrivare fino al 15″. Tuttavia, questa misura metterebbe ancora più a rischio le condizioni del lago d'Idro che, come conferma Luigi Lecchi presidente del Consorzio di bonifica del Chiese: "È ormai agli sgoccioli".

La situazione del lago d'Iseo

Come l'Idro, anche il più piccolo Iseo è in difficoltà. Ad aprile, il Consorzio dell'Oglio ha ottenuto una deroga al deflusso minimo vitale del fiume. Cosa che ha fatto guadagnare al lago d'Iseo un metro. Ora, però, sta tornando a calare: a metà giugno ha raggiunto i livelli tipici del mese di agosto. Si pensa, quindi, a una nuova deroga: "Non è la salvezza, ma aiuta – afferma Francesco Tengattini del Consorzio fiume Oglio – Tuttavia, non permetterà di arrivare a settembre".

"Ancora fermi a un sistema dell'Ottocento"

Chi prova a guardare all'emergenza da un altro punto di vista è la Federazione del Chiese. Il suo presidente, Gianluca Bordiga, punta il dito contro "l'incapacità del mondo agricolo della Bassa" di adottare sistemi irrigui moderni. "Siamo ancora fermi all'irrigazione a scorrimento, come accadeva nell'Ottocento", accusa Bordiga. Cosa che porta a un consumo e a uno spreco elevato delle risorse idriche.

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