Da un mese non vedeva più gli amici: gli ultimi giorni di Gianluca Loprete prima di uccidere il padre
Ha chiamato i carabinieri dicendo che aveva ucciso il padre poi è calato nel silenzio. Non ha riposto alle domande del pubblico ministero il 19enne Gianluca Loprete arrestato con l'accusato di omicidio aggravato e vilipendio di cadavere per la morte del padre, Antonio Loprete. L'omicidio è avvenuto nella mattinata di oggi 12 giugno nell'abitazione in cui padre e figlio vivevano in via Saint Denis 9 a Sesto San Giovanni: il giovane ha ucciso il padre e poi ha mutilato il corpo. Verso le 9 ha chiamato i carabinieri dicendo loro di aver ucciso il genitore.
Il rapporto tra padre e figlio
Dai primi accertamenti il 19enne, uno studente incensurato, sofferente di problemi psichici e attualmente è in cura al Cps di Sesto. Il padre assassinato, invece, è un 58enne, anch'egli incensurato, separato dalla moglie, che ora vive a Bolzano, e impiegato in banca. Come raccolto da Fanpage.it, l'uomo avrebbe sofferto di depressione nell'ultimo periodo. Tra i due non c'era un buon rapporto: i vicini non hanno mai sentito dei litigi ma in casa si ignoravano. La casa inoltre, era in condizioni precarie, segno che non veniva pulita da tempo.
Da un mese il 19enne non vedeva più i suoi amici
I vicini di casa hanno fatto sapere a Fanpage.it anche che il 19enne ora in carcere nell'ultimo mese era diventato "ombroso": il via vai di amici e i tanti festini organizzati anche in periodo di lockdown, che avevano fatto scattare la denuncia dei condomini, da giorni non si vedevano più. "Se lo incrociavamo non ci salutava", raccontano i vicini. Gli inquirenti ora dovranno capire il movente di un tale gesto e ricostruire minuti per minuto quanto accaduto nella mattina del 12 giugno nella casa di Sesto San Giovanni.
Rettifica: Segnaliamo che nell'articolo pubblicato inizialmente c'è stato un errore per cui abbiamo inserito l'immagine ritraente un omonimo della vittima totalmente estraneo ai fatti.