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Da Beppe Marotta a Gaia Bermani Amaral: chi sono i vip in affitto nelle case del Trivulzio (molti a prezzi stracciati)

Sono molti gli inquilini “vip” che risiedono all’interno degli alloggi del Pio Albergo Trivulzio a Milano. Parte di loro gode però di canoni d’affitto più che agevolati (come 400 al mese per un appartamento di 240 metri quadrati in corso Magenta)
A cura di Francesca Del Boca
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Beppe Marotta e Gaia Bermani Amaral
Beppe Marotta e Gaia Bermani Amaral

Manager, professionisti, funzionari dello Stato e personaggi noti come il presidente dell'Inter Beppe Marotta, il figlio dell'avvocato Mangia Matteo, l'attrice Gaia Bermani Amaral e l'ex presidente dell'Ordine degli Architetti Daniela Volpi, così come l‘osteria Perbellini in via Moscova e la sede di Fratelli d'Italia in corso Buenos Aires.

Sono solo alcuni tra gli affittuari "vip" che risiedono all'interno degli alloggi dello storico Pio Albergo Trivulzio di Milano, parte di uno sterminato patrimonio immobiliare che conta migliaia di unità abitative sul territorio. Alcuni di loro, come ha denunciato il commissario straordinario Paolo Tronca nell'aula del Consiglio regionale lombardo, godono però di benefici inspiegabili, ossia canoni d'affitto più che agevolati per soggiornare in case di prestigio sparse in quartieri come Pagano, Brera, corso Magenta. 

"Alcuni contratti sono stati fatti ad personam, è evidente: case di assoluto pregio vengono pagate 5mila euro l'anno, 400 euro al mese. Secondo una valutazione fatta da una struttura dell’Agenzia del Territorio ci sono canoni che sono la metà, un terzo, un quarto, un quinto e perfino un decimo di quello che dovrebbero essere", ha tuonato infatti Tronca, che lamenta un buco in bilancio di oltre 3 milioni di euro per i canoni troppo bassi. Una polemica emersa già 2011 con lo scandalo Affittopoli, dove ancora una volta uscirono allo scoperto alloggi di lusso concessi a personalità di spicco a fronte del pagamento di un canone bassissimo.

Alcuni esempi? Per 120 metri quadrati nel cuore di Brera l'interista Beppe Marotta paga 19mila euro di canone annuo (1500 euro al mese circa): secondo l'Agenzia dell'entrate, quell'alloggio ne renderebbe almeno 42mila (ovvero 3500 al mese, più del doppio). Così come Matteo Mangia, figlio del noto avvocato Rocco Mangia, che per 160 metri quadrati in piena Area C paga un canone annuo di 13.600 euro (invece dei 54mila dovuti) e l'ex alto funzionario del Viminale che per un appartamento di oltre cento metri quadrati in zona Washington spende all'anno solo 2.500 euro, cioè 200 euro al mese, invece dei 26.680 richiesti (oltre 2.200 euro al mese; il prezzo di mercato, per quella zona, supera i 2.500 euro mensili).

E ancora un appartamento di 240 metri quadrati in corso Magenta, il cui contratto risulta intestato a nome di un parente di Vito Corrao, ex direttore sanitario del Pio Albergo Trivulzio, che ha poi guidato alcuni dei più importanti ospedali lombardi fino all’ultimo incarico come direttore generale dell’Asst di Lecco. Per questo appartamento, per cui il locatario ha dichiarato di aver investito 250mila euro in spese di ristrutturazione, il canone è di 5.100 euro l’anno (poco più di 400 euro mensili, neanche il prezzo di una stanza singola in periferia), contro un canone di mercato stimato in 80.500 euro (oltre 6.700 euro al mese).

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