La sorella di Dumitru Stratan ha denunciato il fratello: “Ho visto il sangue e Yana Malayko non c’era”
"Ho visto sangue, sangue ovunque, e Yana non c'era. Così ho fatto arrestare mio fratello". A parlare è Cristina Stratan, la sorella di Dumitru, sentita dagli investigatori che stanno indagando sulla scomparsa e il presunto omicidio di Yana Malayko. Secondo la Procura, suo fratello ha ucciso la 23enne ucraina e si è disfatto del suo corpo, che non è stato ancora trovato.
Lui non parla. È in carcere a Mantova da sabato 21 gennaio, ma si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Anche davanti al gip Antonio Serra Cassano, durante l'udienza di convalida del fermo, il quale con un'ordinanza di custodia da 30 pagine ha ribadito le accuse: omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione e della relazione affettiva con la vittima, e occultamento di cadavere.
La famiglia Stratan e il rapporto con Yana Malayko
"Non so più cosa fare, è una tragedia grandissima", ha commentato Cristina. Gli Stratan arrivano da Raciula, in Moldavia: Ana con i figli Dumitru e la più piccola Cristina. Ana lavora prima come badante e poi, nel 2014, apre l'Event Coffee in piazza Resistenza a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Dopo tre anni inizia a lavorarci anche Cristina, mentre Dimitru rimane sempre fuori.
Yana arriva poco dopo, lavora per loro come barista e poi ha una relazione con Dumitru, fino a quando, dopo tre anni, non decide di interrompere. Allora viene ospitata da Cristina nell'appartamento sopra il bar, al quarto piano del palazzo che chiamano "il grattacielo". Per gli Stratan, la 23enne non era solo l'ex fidanzata di Dumitru, ma "una di famiglia, una figlia, una sorella".
L'ultimo incontro con Dumitru
Nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 Yana è sola in quell'appartamento, Cristina non è in casa. Si scambia alcuni messaggi con Dumitru, forse era l'occasione giusta per un chiarimento. Il 33enne sale alle due di notte e scende alle cinque con un sacco nero. Lo carica nella sua Mercedes e parte verso la campagna in località Valle. Qui la ricostruzione si fa più confusa, perché prima viene aiutato da un agricoltore a liberare l'auto che si era impantanata nel fango, poi la macchina scompare e viene ritrovata poco lontano con accanto la Fiat 500 bianca di Yana.
In queste ore, fino al pomeriggio di venerdì 20 quando un parente di Yana lancia l'allarme, Dumitru si sarebbe disfatto del corpo della ragazza. Sulla Mercedes sono state isolate ampie macchie ematiche appartenenti con probabilità a Yana, ma oltre a questo non sono stati trovati altri elementi che possano aiutare nelle ricerche.
Poi la telefonata: "Ho fatto una cavolata". La voce era quella di Dima, come viene chiamato dagli amici più stretti Dumitru, e si rivolge a Cristina e a un amico. Quando la sorella 31enne rientra in casa vede il sangue e trova il fratello che riposa in soggiorno. Decide quindi di chiamare il 112 per farlo arrestare: la Procura è convinta che il delitto sia stata opera solo di Dumitru.