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Cristina Scozia, investita in bici a Milano: “Pista ciclabile con troppi errori”

Gli accertamenti voluti dalla Procura di Milano hanno messo in risalto come ci fossero delle irregolarità nella pista ciclabile dove è venuta a mancare, a causa di un incidente, Cristina Scozia, investita da una betoniera mentre era in sella alla sua bici.
A cura di Carlo Coi
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Nella giornata di oggi, lunedì 14 ottobre, si sono conclusi gli accertamenti che la Procura di Milano aveva disposto dopo l'incidente stradale in cui ha perso la vita la 39enne, Cristina Scozia, uccisa da una betoniera mentre era in sella alla sua bici. I risultati hanno messo in risalto come ci sarebbero state alcune irregolarità sul posizionamento della segnaletica stradale, sulla sincronizzazione dei semafori e sulle regole di precedenza tra automobilisti e ciclisti.

La dinamica dell'incidente

Cristina Scozia, massaggiatrice olistica e personal trainer, stava percorrendo via Francesco Sforza quando all'incrocio con corso di Porta Vittoria, in una giornata molto piovosa, era stata travolta da una betoniera che non aveva i sensori per rilevare la presenza di un mezzo attorno "all'angolo cieco". L'impatto era stato così devastante da sbalzare sull'asfalto la ciclista causandone la morte sul colpo. I soccorritori, intervenuti sul posto con un'ambulanza e un'automedica in codice rosso, non avevano potuto fare altro che constatarne il decesso.

L'ex assessore alla mobilità iscritto al registro degli indagati

Dopo l'incidente il pm Mauro Clerici, aveva avviato un'inchiesta per accertare che la pista ciclabile fosse sicura. Erano stati iscritti al registro degli indagati, il 16 gennaio scorso, tanto l’assessore alla Sicurezza del Comune meneghino, Marco Granelli – all'epoca della costruzione della pista ciclabile era assessore alla Mobilità – quanto 2 tecnici comunali, accusati di omicidio colposo. Stessa sorte era toccata al guidatore della betoniera indagato per omicidio stradale.

Gli accertamenti voluti dalla procura hanno sancito delle irregolarità

Al termine degli accertamenti disposti dalla Procura meneghina, come ha riportato il quotidiano Il Giorno, sono risultate esserci delle irregolarità sul posizionamento di due cartelli stradali, sulla sincronizzazione dei semafori con nonché sulle regole di precedenza in ciclabili che sono considerate come corsie per automobili.

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