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“Cristian e il 14enne facevano tutto insieme”: parlano gli amici dei baby killer di Monza

“Erano tutti i giorni insieme, facevano tutto insieme. Poi hanno litigato”. Erano legate a doppio filo le vite di Cristian Sebastiano, 42enne ucciso a coltellate a Monza, e di uno dei presunti baby killer, un ragazzo di soli 14 anni. Lo hanno raccontato ai microfoni di Fanpage.it due amici dei minorenni arrestati per l’omicidio.
A cura di Simone Gorla
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"Non me lo sarei mai aspettato. Il ragazzo di 14 anni era il miglior amico di Cristian. Erano tutti i giorni insieme, facevano tutto insieme. Poi hanno litigato". A parlare ai microfoni di Fanpage.it sono due ragazzi del quartiere San Rocco di Monza, dove domenica un uomo di 42 anni, Cristian Sebastiano, è stato ucciso a coltellate davanti alla porta di casa. Due minorenni sono stati stati fermati e si trovano ora nel carcere di Torino. Due ragazzini di 14 e 15 anni.

Vicino al luogo in cui Cristian ha perso la vita, abbiamo incontrato due amici dei ragazzi, che ci hanno raccontato il rapporto tra Cristian e i minori che sarebbero responsabili della sua morte. "Li conoscevo, venivano qua sotto casa mia tutti i giorni", racconta uno dei giovanissimi intervistati. Nella zona erano volti noti, spiega, e si sapeva che fin da piccoli avevano fatto uso di sostanze. "Il più giovane, quello di 14 anni, aveva iniziato a drogarsi da tanti anni. Da quando ne aveva undici". 

Negli occhi dei ragazzi c'è ancora la scena da film dell'orrore cui hanno assistito domenica: "Sono sceso e visto Cristian accoltellato, per terra, sotto casa". I due minori, di 14 e 15 anni, italiani e incensurati, conoscevano bene la vittima: secondo quanto raccontato ai carabinieri dopo il fermo, avrebbero chiamato Cristian sotto casa con l’idea di rubargli la droga. Ma, una volta estratto il coltello, la situazione sarebbe sfuggita di mano.

"Magari si era messa male tra la gente grande e per risolvere la questione hanno mandato i ragazzi piccoli", riflettono ora gli amici dei due ragazzini arrestati. "Conoscevo il più grande. L'ho conosciuto nella mia compagnia quando uscivo, due o tre anni fa – spiega uno dei due -. Sentire questa cosa, che l'ha fatta per i soldi, è grave. Ha fatto una caz*ata".

Resta l'incredulità per un omicidio così brutale. "Quello che sapevo io è che aveva smesso con le droghe. L'ultima volta che l'avevo visto era una settimana fa. Secondo me non è che vai a uccidere una persona per un po' di droga, no? L'avrà fatto per altro".

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