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Cremona, bimbo di tre anni ingerisce una moneta: salvato dall’intervento dei medici

Un bambino di 3 anni, che aveva ingoiato mentre giocava una moneta da 20 centesimi, è stato salvato dai medici dell’ospedale di Cremona. Il piccolo, portato al pronto soccorso dal padre, non aveva difficoltà a respirare, ma dalla lastra era emersa la presenza del corpo estraneo, che è stato rimosso grazie a un rapido, ma delicato, intervento chirurgico.
A cura di Simone Gorla
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Un bambino di tre anni ha rischiato la vita a Cremona dopo aver ingerito una moneta da 20 centesimi che gli è rimasto conficcata in gola. Il piccolo era sul seggiolone e stava giocando sotto lo sguardo dei genitori. Fra i giochi, davanti a lui, c'erano alcune monete che stava usando come fossero macchinine. Il papà a un certo punto si è accorto che all’appello ne mancava una. Sul pavimento la moneta non c’era e il bimbo non dà segni di disagio o malessere, ma subito i genitori hanno temuto che l'avesse ingerita.

“Anche se ero accanto a lui, non ho visto direttamente cosa è accaduto – i bambini sanno essere velocissimi, basta meno di un attimo”, ha raccontato il papà, che in pochi minuti si è precipitato con il figlio al pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale di Cremona.

Al pronto soccorso dalla visita non emerge niente di preoccupante, non c'erano segni di difficoltà respiratoria, in gola non si vedeva nulla. I medici per sicurezza hanno voluto fare una radiografia. Dalla lastra la moneta appariva, nitida, fra le tonsille e la laringe. "uno spazio delicato di circa tre centimetri – ha spiegato Claudio Cavalli, Direttore dell'unità operativa di pediatria, "era inserita a mo di salvadanaio, dritta dritta, come si vede dall’immagine radiologica".

Anestesista e endoscopista che sono intervenuti
Anestesista e endoscopista che sono intervenuti

“Mantenere un corpo estraneo dove passa saliva, aria e i muscoli della deglutizione sono continuamente attivi è rischioso. In questo caso il timore fondato era che la moneta si spostasse e in qualche modo potesse lesionare l’esofago o causare il soffocamento", ha raccontato Cavalli. "Da questo rischio è scaturita l’urgenza. Nei bambini, infatti, il fattore tempo è ancora più determinante rispetto agli adulti perché sono dinamici per definizione e i cambiamenti possono essere imprevedibili”. Nel giro di pochi minuti sono stati interpellati endoscopisti e anestesisti, è stato deciso di intervenire per estrarre il corpo estraneo.

"Una volta che il bimbo è stato addormentato e intubato, è stato utilizzato un gastroscopio pediatrico dal diametro di sei millimetri (meno di una cannuccia)", ha aggiunto Roberto Grassia, Responsabile del Servizio di Gastroendoscopia digestiva. "Poi attraverso l’impiego di pinze pediatriche molto piccole ho afferrato la moneta bloccata nell’esofago del bambino. Mi sentivo tranquillo grazie al lavoro degli anestesisti che hanno mantenuto la respirazione del paziente controllata”. Alla fine è andato tutto per il meglio e il piccolo paziente si è salvato.

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