Crema, i resti carbonizzati nella Fiat Panda sono di Sabrina Beccalli
Era già stata trovata, ormai il 15 agosto scorso, bruciata nel baule della sua Fiat Panda, data alle fiamme da Alessandro Pasini, indagato del suo omicidio. Il corpo, o quel che ne rimane, di Sabrina Beccalli, è sempre stato sotto gli occhi di inquirenti e investigatori. L'impronta di un molare lo conferma: i resti ossei trovati a bordo del veicolo sono della donna di 39 anni di Crema.
Attesa per i test del Dna per la conferma definitiva
Oggi dovrebbero arrivare anche gli esiti del Dna che non farebbero altro che confermare quanto già detto dai denti ritrovati. E dire che per arrivare a tale conclusione e chiudere il principale mistero legato a questa vicenda, è occorso che la difesa dell'indagato chiedesse formalmente alla Procura di analizzare i resti. D'altronde, al di là della versione di Pasini (forse l'unica cosa vera, sostengono gli inquirenti, detta dall'indagato), il cadavere della donna era stato cercato a lungo senza fortuna da parte dei carabinieri.
Famiglia in attesa di svolgere i funerali di Sabrina
Inoltre, verranno analizzati anche i materiali organici rinvenuti nell'abitazione di via Porto Franco a Crema, casa dell'ex compagna del Pasini dove l'uomo avrebbe ucciso Sabrina dopo il rifiuto di alcune avance sessuali. Lì, sono state trovate diverse tracce di sangue, appartenenti – come stabilito sinora – sia al genere maschile che a quello femminile. L'esame del Dna stabilirà se le tracce ematiche appartengano alla donna e al presunto assassino o a terze persone per ora non tenute in considerazione. L'indagato aveva dichiarato di aver trovato Sabrina nella vasca da bagno dell'abitazione grondante di sangue a causa di una overdose, teoria fortemente contestata da inquirenti e avvocato della famiglia Beccalli, che ora attende il via libera per avere ciò che resta della 39enne e procedere con i funerali. Forse già durante questa settimana.