Covid Lombardia, il bollettino di lunedì 22 febbraio: 1.491 contagi e 45 morti, ricoveri in crescita
Sono 1.491 i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia a fronte di 17.871 tamponi effettuati. Il dato è relativo alla giornata di oggi lunedì 22 febbraio ed è stato reso noto dal Ministero della Salute nel consueto bollettino sull'emergenza Covid-19. Diminuiscono dunque i casi rispetto a ieri, quando erano stati registrati 2.514 casi a fronte però di un numero più elevato di tamponi, 33.148. In totale dallo scorso 20 febbraio 2020, giorno della prima diagnosi di Covid-19 a Codogno, in Lombardia sono stati eseguiti 6.382.898 tamponi tra test molecolari e antigenici. Nelle ultime 24 ore sono stati purtroppo registrati altri 45 decessi, per un totale dall'inizio della pandemia che è arrivato nella sola Lombardia a 28.103 morti, contando i dati ufficiali. Ieri i decessi erano stati 50.
I ricoverati negli ospedali della Lombardia
Per quanto riguarda i ricoveri in ospedale, sono 3826 (più 85) le persone ricoverate nei reparti Covid (ieri erano 3.741, in aumento di 19 persone). Aumenta anche il totale delle persone ricoverate in terapia intensiva: sono 391, ovvero 5 in più rispetto a ieri quando erano 386 i pazienti in condizioni più gravi. Aumenta il dato relativo alle persone dimesse/guarite: sono in totale 499.299.
La situazione nelle province Lombarde
Questa la situazione dei nuovi casi di positivi al Covid-19 nelle diverse province lombarde: sono 509 i nuovi casi di positivi al Coronavirus in provincia di Milano, 109 i nuovi casi nella provincia di Monza e Brianza, 34 in quella di Varese, 427 in provincia di Brescia, 18 in quella di Como e 40 in provincia di Pavia. La provincia di Bergamo ha registrato 186 nuovi contagi, mentre sono 48 quelli a Lecco e 19 nuovi contagi nella provincia di Lodi. I contagi registrati in provincia di Cremona sono invece 31 in provincia di Mantova ci sono stati 31 casi, zero casi in quella di Sondrio.
Brescia verso la zona rossa, Del Bono: Valuta il Cts
Proprio i dati che arrivano dalle diverse province destano particolare allarme a Brescia, dove l'Ats ormai ha dichiarato che ogni caso positivo viene trattato come se fosse affetto da una variante del virus, con isolamento di conseguenza aumentato ad almeno 14 giorni. Oggi il sindaco Emilio Del Bono ha indetto una conferenza stampa spiegando che il Comitato tecnico scientifico nazionale sta valutando la possibilità di misure più restrittive – una sorta di zona rossa – per la provincia: a preoccupare non è solo l’aumento dei casi di Covid-19, ma soprattutto l’incremento dei ricoveri.