Covid: in Lombardia ricoveri in salita, i reparti potrebbero andare sotto stress da gennaio
Anche se non c'è ancora il passaggio in zona gialla, ieri in Lombardia l'incidenza dei nuovi malati di Covid-19 ogni 100 mila abitanti ha sforato la soglia dei 100 e i ricoveri nei reparti ospedalieri hanno superato il 10 per cento dell'occupazione dei posti letto: non succedeva dalla scorsa primavera. Ieri è stato diffuso anche l'ultimo report dall'Institute for health metrics and evaluation, il centro di ricerca dell'Università di Washington, che per la Lombardia all'inizio di gennaio prevede un possibile stress dei reparti di terapia intensiva, con un'occupazione dei posti letto che potrebbe salire oltre il 60 per cento.
La Vecchia: accelerare sulle terze dosi
Anche se ci ritroviamo in una situazione al momento non paragonabile a quella dell'anno scorso, i ricoveri nei reparti ordinari sono raddoppiati in 30 giorni. Sono soprattutto non vaccinati quelli ad occupare i letti in ospedale, circa il 60/70 per cento del totale. Anche tra gli esperti c'è chi spinge per un'accelerazione sulla terza dose. In un'intervista a Fanpage.it, Carlo La Vecchia, epidemiologo dell'Università Statale di Milano, ha sottolineato l'importanza che avrebbe diminuire il tempo di attesa tra la seconda dose e l'iniezione della terza, soprattutto per gli anziani, e gli over60, categoria a rischio, che oggi avrebbero già un livello di copertura abbassato.
Santi Paolo e Carlo a Milano: 70 per cento dei ricoverati è no vax
Antonella d'Arminio Monforte, direttore del reparto Malattie Infettive dell'ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano, ieri ha fatto il punto sui livelli di ospedalizzazione con l'aumento dei contagi. La curva sale e aumentano i pazienti che presentano sintomi gravi e hanno bisogno di cure ospedaliere. Il 70 per cento di quelli presenti nei reparti non è vaccinato: "Sicuramente rispetto a settembre c’è stato un aumento dei casi, guardando al numero dei posti letto occupati. – spiega la primaria – Mentre alla fine dell’estate avevamo solo un reparto dedicato al Covid ed era mezzo vuoto, adesso ne abbiamo due: i positivi sono ospitati anche nel reparto delle malattie infettive. Stiamo andando a saturazione”.