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Covid 19

Covid, in Lombardia la variante inglese è all’89%, scozzese all’1%, sudafricana allo 0,3%

In Lombardia la variante inglese del Coronavirus incide per l’89,1 per cento dei casi analizzati, la variante “scozzese” è pari all’1 per cento e quella “sudafricana” allo 0,3 per cento. Lo rivela uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità con la Fondazione Bruno Kessler e il Ministero della Salute.
A cura di Simone Gorla
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In Lombardia la variante inglese del Coronavirus ha raggiunto un'incidenza pari all'89,1 per cento dei casi analizzati. Lo ha certificato uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità con la Fondazione Bruno Kessler e il Ministero della Salute.

Nella regione più colpita dalla pandemia Covid-19 in Italia -in totale sono stati registrati 731.541 contagiati e 30.635 morti dal febbraio 2020 – la diffusione delle varianti è ormai larghissima e ha contribuito alla terza ondata che da settimane è in corso. Lo studio effettuato dall'Iss ha riguardato per la Lombardia 314 campioni, da cui state ottenute 312 sequenze per le analisi: di queste, 278 hanno rivelato la presenza della variante inglese (lignaggio B.1.1.7) pari all'89,1 per cento del totale. Molto più contenuta la diffusione della variante "scozzese", pari all'1 per cento, e di quella "sudafricana", con una prevalenza pari allo 0,3 per cento. Nessun caso rilevato di variante "brasiliana".

In totale nell’indagine sono stati coinvolti 126 laboratori in tutte le 21 regioni/province autonome.  La presenza della variante inglese è stata rilevata su tutto il territorio nazionale. La prevalenza nazionale era stimata il 18 febbraio al 54 per cento, è ora pari a 86,7 per cento. La variante lineage P.1 ("brasiliana") a livello nazionale ha mantenuto una prevalenza pari al 4 per cento (nella precedente era pari a 4.3 per cento).

La conclusione degli autori dello studio è un invito alla prudenza: "Nel contesto italiano in cui la vaccinazione sta procedendo ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate. Mentre la variante UK è ormai ampiamente predominante, particolare attenzione va riservata alla variante P.1 anche a causa del possibile parziale immune escape. Nell’attuale scenario europeo e nazionale, caratterizzato dalla emergenza di diverse varianti, è necessario continuare a monitorizzare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali".

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