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Covid 19

Covid: in Lombardia avviato un programma di monitoraggio per i danni polmonari a lungo termine

Un programma di monitoraggio per coloro che sono stati ricoverati in ospedale durante l’emergenza Covid-19 in Lombardia. L’iniziativa è contenuta nella delibera approvata dalla giunta regionale lombarda. Verranno così controllate quelle situazioni che possono essere inserite nel quadro del cosiddetto “Long Covid”, ovvero i danni a lungo termine lasciati dal virus.
A cura di Simona Buscaglia
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Un programma che possa monitorare il danno polmonare per i pazienti che sono stati ricoverati in ospedale durante l'emergenza Covid-19. Gli effetti del cosiddetto "Long Covid" sono infatti al centro di una delibera approvata dalla giunta di Regione Lombardia e voluta dalla vicepresidente e assessora al Welfare, Letizia Moratti. "Di fronte a evidenze cliniche testimoniate da studi scientifici su esperienze dirette – ha affermato Moratti – riteniamo utile offrire in modo diffuso e articolato un programma di screening polmonare ai pazienti che sono stati ricoverati a seguito della pandemia".

Un monitoraggio per il Long Covid

Una percentuale significativa dei pazienti dimessi dopo il contagio dal Covid (tra il 20 e il 40% fanno sapere da Regione Lombardia), a distanza di mesi dal ricovero, accusano sintomi respiratori. Nonostante una parte di questi sia stata presa in carico dal sistema sanitario regionale "molti di loro restano ancora senza un'adeguata risposta clinica" si legge in una nota. Dal rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), rilasciato a luglio scorso, viene evidenziato che l'infezione da Sars-CoV-2, dopo la fase acuta, può comportare problemi di carattere cronico che impediscono un pieno ritorno allo stato precedente di salute, soprattutto per quanto riguarda l'apparato respiratorio. Il programma di monitoraggio coinvolgerà le Pneumologie e i servizi di Fisiopatologia respiratoria delle Strutture sanitarie pubbliche e del privato accreditato a contratto che aderiranno al progetto. Per l'attivazione Regione Lombardia ha messo a disposizione risorse fino a un milione di euro, così distribuite: fino a un massimo di 500mila euro a favore di Asst e Irccs pubblici per le attività al di fuori dell'orario ordinario di servizio, e fino a un massimo di euro 50mila euro per le Strutture sanitarie private accreditate a contratto. Per questo motivo ora spetterà alle Ats il compito di verificare quali e quante strutture ospedaliere private accreditate intendano aderire all'iniziativa.

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