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Covid 19

Covid, Demicheli (direttore sanitario Ats Milano): “La gente in fila per il tampone si contagia”

Secondo il direttore sanitario dell’Agenzia di tutela della salute della città metropolitana di Milano, Vittorio Demicheli, molti dei contagi avvengono tra persone che sono in fila in attesa del tampone o tra coloro che decidono di uscire prima ancora di ricevere l’esito del test. Inoltre, il sistema di contenimento è insufficiente rispetto alle restrizioni sociali.
A cura di Ilaria Quattrone
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Si contaminano perché fanno la coda per avere il tampone o perché escono in attesa dell'esito: a lanciare l'allarme è Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell'Agenzia di tutela della salute di Milano durante la trasmissione Prima in onda su Radio Popolare.

Demicheli: Persone escono prima di esito tampone

L'aumento dei contagi da Covid-19 che sta interessando la Lombardia e la città di Milano in questi giorni è allarmante. E proprio Ats Milano registra un numero eccessivo di richieste che hanno portato il sistema al collasso: il tracciamento sembrerebbe essere saltato e per facilitare l'arrivo dell'esito del tampone è stata data la possibilità a tutti i cittadini di poterlo conoscere direttamente da casa tramite il Fascicolo sanitario elettronico. A preoccupare sono soprattutto i luoghi in cui avviene il contagio: non solo la movida e i trasporti, ma anche in fila per eseguire il test. "Bisognerebbe avere un esercito di persone per correre dietro a tutti i contatti e l'eccessiva fiducia nel tampone provoca dei paradossi – spiega Demicheli – le persone si fanno il tampone e poi continuano a uscire in attesa dell'esito e paradossalmente si contaminano facendo la coda per averlo".

Demicheli: Contenimento sanitario insufficiente rispetto a restrizioni

Sul sistema di tracciamento dei contatti Demicheli ha specificato che questo non è un problema solo milanese: "Durante il momento di minima dell'epidemia di quest'estate le attività di prevenzione erano al massimo della loro potenza. Ad agosto abbiamo tamponato centinaia di migliaia di viaggiatori in Italia e a Milano quasi 100mila rientranti dalle vacanze". Le attività che sono riprese però sembrerebbero essere più difficili da contenere e tracciare: "Siamo tornati a una fase in cui – spiega il direttore – il contenimento sanitario è insufficiente rispetto alla restrizione sociale".

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