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Costringono la figlia a esorcismi e riti vari perché pensano sia posseduta, genitori condannati

Due genitori sono stati condannati per maltrattamenti e sequestro di persona. Come emerso dalle indagini, erano convinti che la figlia fosse posseduta dal demonio. Per questo la costringevano a eseguire dei riti particolari e le impedivano di uscire di casa.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Sin da piccola, la loro bambina ha mostrato i segni distintivi della sindrome di Tourette, oltre che di una forma di mutismo selettivo. Piuttosto che rivolgere domande e dubbi ai professionisti provenienti dal mondo della scienza, un uomo di 62 anni e una donna di 54 davano la colpa di quel malessere a presenze demoniache e cercavano risposte nella religione. I due genitori della bambina sono stati condannati a un anno e due mesi di reclusione per maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti della figlia.

La passione della danza come manifestazione del demonio

Le segnalazioni sono arrivate in Procura tra il 2019 e il 2021. Come è emerso dalle indagini, condotte dai carabinieri di Ternate (Varese) i due costringevano la figlia a seguire la messa ogni giorno, a recitare il rosario più volte nell'arco di 24 ore e la cospargevano di acqua santa. Non solo, le organizzavano degli incontri anche con degli esorcisti e non le permettevano di uscire di casa. Quando, crescendo, la bambina ha sviluppato una passione per la danza, il padre ha tentato di spezzarle le dita perché riteneva che quello fosse solo una delle manifestazioni del demonio.

La svolta nella vita della bambina avvenne nel 2019. Si trovava con i suoi genitori nella comunità di preghiera di Azzate, a Varese. (la leader carismatica è stata assolta a luglio dall'accusa di violenza privata) Un gruppo di persone che si riunivano per mettere in atto riti purificatori che prevedevano l'immobilizzazione della ragazza. Un giorno, verso la fine dell'anno, la giovane riuscì a fuggire da una finestra e a raggiungere la casa degli zii.

"Persone psicologicamente fragili"

Nelle motivazioni della sentenza, la giudice dell'udienza preliminare Luisa Bovitutti ha scritto come quelle due "persone psicologicamente fragili che hanno preferito affidarsi alla religione invece che alla scienza per risolvere i loro problemi, attribuendo alla ipotizzata possessione demoniaca della figlia le cause dei loro fallimenti e l'incapacità di gestire il rapporto con lei".

La condanna ha previsto come attenuante un "vizio di mente" che è stato diagnosticato ai due anche dal perito psichiatrico. Il padre ha avuto precedenti di tossicodipendenza e abuso di antidepressivi. La madre, invece, era preda di deliri persecutori. Nel 2016, in particolare, incolpava i colleghi del laboratorio tessile in cui lavorava di praticare riti voodoo contro la sua famiglia.

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