Costringevano il figlio di 11 anni a spacciare droga: genitori condannati a 9 e 8 anni di carcere
Avevano coinvolto il loro figlio di soli 11 anni nella loro attività illecita di spacciatori. Adesso per i due genitori è arrivata una condanna: nove anni e due mesi di reclusione al padre, oltre a una multa da 23mila euro, e otto anni alla madre, multata di 21mila euro. I due sono tra le persone, una trentina circa, condannate in primo grado dal giudice per l'udienza preliminare di Milano Alessandra Di Fazio nell'ambito di un'indagine condotta dalla compagnia dei carabinieri Duomo di Milano e dalla Procura distrettuale antimafia che risale a un anno fa e che aveva consentito smantellare tre diversi gruppi criminali accusati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il bimbo utilizzato per trasportare cocaina nello zaino di scuola
I due genitori non avevano esitato a coinvolgere il figlio nell'attività di spaccio: in una circostanza, dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dal pubblico ministero Gianluca Prisco era emerso che il bambino aveva accompagnato il padre in Veneto, trasportando nel suo zaino di scuola tre etti di cocaina. Il bimbo è stato in seguito affidato ai servizi sociali.
Padre e madre del ragazzino erano stati arrestati lo scorso 12 aprile 2021 assieme ad altre 35 persone. In carcere e ai domiciliari erano finite, tra le altre, anche persone vicine al clan di piazza Prealpi collegato con la cosca di ‘ndrangheta Serraino-Di Giovine (le cui "imprese" sono in parte raccontate da una serie tv in onda proprio in questi giorni su Amazon Prime, Bang bang baby). Tra le altre condanne decise ieri dal gup Di Fazio, la più alta – 15 anni di reclusione – riguarda il 45enne calabrese Gabriele Argirò, di Petilia Policastro (Crotone). Il giudice ha anche accolto 14 patteggiamenti a partire da 4 anni e 4 mesi fino a circa un anno.