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“Così Mirto Milani mi ha raccontato l’omicidio di Laura Ziliani”: in esclusiva il diario del compagno di cella

Mirto Milani, condannato all’ergastolo insieme alle sorella Zani per aver ucciso Laura Ziliani, ha confessato tutto la prima volta al suo compagno di cella che ha poi riportato le parole dell’indagato su un diario.
A cura di Giorgia Venturini
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Mirto Milani
Mirto Milani
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Mirto Milani, il ragazzo che insieme alle sorelle Paola e Silvia Zani è stato condannato all'ergastolo perché ritenuto responsabile di aver ucciso l'ex vigilessa di Temù Laura Ziliani, prima di confessare il delitto agli inquirenti, ha raccontato tutto al compagno di cella. L'omicidio risale all'8 maggio del 2021. Il cadavere della donna è stato trovato solo il successivo 8 agosto: è stato rinvenuto a lato di un torrente vicino a Temù (Brescia). A settembre dello stesso anno i tre indagati sono stati arrestati.

Laura Ziliani
Laura Ziliani

Per la loro confessione è stato necessario attendere l'anno successivo. Il primo a parlare e raccontare cosa è successo la sera dell'omicidio è stato Mirto Milani: lo ha fatto prima in confidenza al suo compagno di cella mentre stanno guardando una serie tv crime e poi una seconda volta davanti ai magistrati. "Le abbiano dato i farmaci, poi le abbiamo messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiamo stretto le mani al collo": queste le parole rivolte al pm dal ragazzo, nonché fidanzato di Silvia Zani e amante di Paola. Poche ore dopo la sua confessione è arrivata anche quella delle due sorelle. Infine è arrivata lo scorso dicembre la condanna in primo grado all'ergastolo per i tre imputati.

Laura Ziliani con le figlie Paola e Silvia Zani
Laura Ziliani con le figlie Paola e Silvia Zani

Il diario del compagno di cella di Mirto Milani

Negli atti del processo è finito il diario che il compagno di cella di Mirto Milani ha scritto: in più pagine ha riportato la confessione di Milani e quello che ha scoperto condividendo pochi metri di cella con l'imputato. "Ho convissuto 85 giorni con un assassino", inizia così il diario.

Prima di arrivare alla confessione di come sono avvenuti realmente i fatti, Milani avrebbe fornito diverse versioni della notte tra il 7 e l'8 maggio del 2021. In tutte le versioni però c'era lo stesso movente con cui hanno provato a difendersi i tre imputati anche durante il processo: ovvero che loro hanno agito perché convinti che Laura li stesse avvelenando. Su questo gli investigatori e gli inquirenti non hanno mai trovato le prove che lo confermassero.

Le diverse versioni di Milani e i dettagli sull'omicidio

La prima versione di Mirto Milani raccontata al compagno di cella sarebbe questa: avrebbe spiegato che Laura Ziliani era stata trovata morta all'ingresso e che avrebbero provveduto all'occultamento del cadavere nella notte. Poi sarebbe arrivata la seconda versione, quella poi accertata in fase di processo. Il compagno di cella nei suoi appunti spiega che la confessione arriva perché lo ha messo di fronte alle falle della precedente versione. Così lo ha incalza e alla fine Milani sarebbe crollato e avrebbe racconta la verità. Però alla fine del suo racconto si sarebbe spaventato perché ha temuto che il compagno di cella potesse riferire il suo racconto alle autorità.

Nel suo diario il compagno di cella ha riportato la confessione di Milani durante la loro chiacchierata tra detenuti: tutti i particolari dell'omicidio sono poi emersi anche in sede giudiziaria.

Erano le 22-22.30 della sera dell'omicidio quando Laura era arrivata nella sua casa di Temù. Qui aveva trovato le sue figlie e Mirto Milani con alcuni muffin che avevano preparato loro stessi durante il pomeriggio. Laura, entusiasta e gratificata, avrebbe fotografato i dolci con lo smartphone e avrebbe inviato la foto al fidanzato. All'interno dei dolci è contenuto però il benzodiazepina che Silvia Zani aveva prelevato nel suo luogo di lavoro: due provette della sostanza erano finite nel composto di alcuni muffin. Per capire quali erano stati fatti di colori diversi.

Quella sera avrebbero chiamato più volte Laura Ziliani per sapere a che punto fosse nel suo viaggio da Brescia a Temù: i tre lo avrebbero fatto per assicurarsi di finire in tempo i dolci. Dopo aver mangiato i dolci Laura Ziliani sarebbe andata a letto, in camera sua. Verso l'una di notte si sarebbe alzata. Stando a quanto scritto nei diari del compagno di cella, sarebbe stata Paola a sorvegliare la madre e ad avvisare Silvia e Mirto che la donna si era svegliata. Laura si muoveva lentamente, quasi barcollava.

L'omicidio raccontato nei diari

Come riportano gli appunti del compagno di cella di Mirto Milani, sarebbe stata Silvia la prima a scattare: sarebbe arrivata alle spalle della madre e le avrebbe messo il braccio al collo. Si sarebbe poi chinata all'indietro e si sarebbe stesa sul pavimento facendo da "materasso" a Laura, che intanto si dimenava. Sarebbe poi stata Paola ad avventarsi sopra Laura bloccandole braccio e gambe. Intanto Laura avrebbe provato a graffiarla su un braccio.

A questo punto Milani avrebbe sentito le ragazze inveire contro la madre: "Muori p*****a"; "Muori brutta t***a". Sarebbe stato lui allora a metterle le mani al collo fino a inserire la testa della donna in un sacchetto di plastica. Laura continuava a contorcersi, erano già trascorsi 7/8 minuti. Poi Laura muore. I tre avevano quindi iniziato a toglierle il pigiama, lasciandola vestita del solo intimo. Nel diario è stato spiegato bene che i tre avrebbero più volte provato nelle settimane precedenti a simulare la presa al collo a vicenda. Per averla messa in atto la notte dell'omicidio.

Mirto ha raccontato come hanno occultato il cadavere di Laura

Il corpo di Laura Ziliani sarebbe stato trascinato dopo l'omicidio in cantina e qui i tre condannati l'avrebbero avvolto in teli di plastica. Subito dopo Mirto e le sorelle Zani avrebbero provveduto all'occultamento del cadavere: Mirto Milani sarebbe andato a recuperare la macchina parcheggiata a qualche metro di distanza per tornare nei minuti successivi nel garage dove lo stavano aspettando le due sorelle molto agitate perché la madre aveva continue convulsioni. Le due non sapevano se attribuirle o meno al post morte. Le sorelle Zani poi – come si legge nel diario – si sarebbero lamentate del forte odore di escrementi in quanto ritenevano che Laura "impacchettata" si sarebbe fatta gli escrementi addosso.

Nelle ore successive il "trio criminale", così sono stati soprannominati, sarebbe stato impegnato nell'occultamento del cadavere vicino a un torrente di Temù. Sarebbe stato Mirto a prelevare il corpo di Laura dal bagagliaio. Mentre raggiungevano il luogo deciso dove seppellire il cadavere tutti e tre sarebbero stati arrabbiati e stanchi e avrebbero continuato a rivolgersi a Laura con il termine la "t***a".

Stando alle riflessioni scritte sugli appunti, sono emersi i sospetti che Laura potesse essere stata seppellita viva dai tre condannati. Nelle settimane successive Milani e le sorelle Zani hanno provato a depistare le indagini. Alla fine il corpo è stato trovato l'8 agosto da un passante. Il resto è storia giudiziaria: a settembre del 2021 i ragazzi sono stati arrestati e solo dopo la chiusura indagini, quando Mirto ha scoperto che le confessioni riferite al compagno di cella erano diventate prove contro di lui, ha raccontato tutto anche ai magistrati. La condanna all'ergastolo per i tre imputati è arrivato lo scorso dicembre.

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