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Omicidio di Giulia Tramontano

“Così ho ucciso Giulia Tramontano”: la ricostruzione di Alessandro Impagnatiello nell’interrogatorio

Alessandro Impagnatiello ha confessato di aver ucciso la sua fidanzata Giulia Tramontano. Dopo il ritrovamento del cadavere, nella notte del 31 maggio è stato sottoposto a un interrogatorio in cui ha fornito la sua ricostruzione dei fatti.
A cura di Enrico Spaccini
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Nella notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno i carabinieri hanno ritrovato il cadavere di Giulia Tramontano nel posto in cui aveva gli aveva indicato Alessandro Impagnatiello, poco lontano la loro abitazione a Senago (Milano). Dopo la perquisizione del suo appartamento, il barman 30enne è crollato confessando l'omicidio. Davanti alla pm di Milano Alessia Menegazzo è stato sottoposto a un interrogatorio che è andato avanti per ore, nel quale ha raccontato del suo rapporto con la 29enne, dalla quale aspettava un figlio, e di come l'ha uccisa, ma anche della relazione con una collega di 23 anni che Giulia aveva scoperto solo sabato scorso.

Il rapporto con Giulia e con la collega italo-inglese

"Ci siamo conosciuti durante il periodo del Covid nel 2020″, ha iniziato a raccontare Alessandro, spiegando di essere andato a vivere con Giulia nel novembre del 2021. È nell'estate del 2022, però, che conosce la ragazza italo-inglese di 23 anni: "Non aveva molte amicizie qui in Italia e questa sua fragilità mi ha fatto avvicinare a lei nonostante entrambi fossimo fidanzati".

Con la 23enne inizia una relazione che Alessandro porta avanti parallelamente al fidanzamento con Giulia. Sarebbe stata la ragazza italo-inglese a sapere dell'esistenza della 29enne per prima. Alla fine, le due decidono di incontrarsi per parlare.

Le bugie di Alessandro

Le ragazze si ritrovano nel pomeriggio di sabato 27 maggio davanti all'Armani Bamboo bar dove Alessandro lavora (il locale ha comunicato di averlo sospeso una volta appresa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati). La 23enne parla delle bugie che il barman le aveva raccontato nei confronti di Giulia.

La 29enne torna a casa a Senago verso le 19. "Affronta la conversazione con me con toni normali, rassegnata", spiega Alessandro, "la conversazione è durata poco ed in casa si era creato il gelo tra me e lei". La rassegnazione raccontata, però, non avrebbe trovato riscontri da parte degli inquirenti che hanno analizzato la conversazione via chat tra i due. Anzi, Giulia appariva arrabbiata con il fidanzato.

L'omicidio nell'appartamento a Senago

La discussione tra i due riprende poco dopo: "Mi contestava i vari episodi che aveva appreso", racconta il 30enne. Lei si trova in cucina a prepararsi la cena, lui è in sala. Giulia gli dice "che la vita per lei era diventata pesante e non riusciva più a vivere", sostiene Alessandro. È in quel momento che la 29enne avrebbe iniziato "a procurarsi dei tagli sulle braccia", cosa che al momento non è stata riscontrata da parte degli investigatori.

"A quel punto mi sono alzato dal divano cercando di avvicinarmi a lei ma lei mi diceva che non voleva più vivere", continua Alessandro dicendo che la fidanzata si era già "inferta qualche colpo all'altezza del collo". È in quel momento che avviene l'omicidio: "Arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto anche io tre o quattro colpi all'altezza del collo".

Giulia avrebbe "cercato di difendersi muovendosi e divincolandosi", ma senza riuscire a liberarsi dalla presa di Alessandro. Quando gli inquirenti gli chiedono perché secondo lui nessuno dei vicini si è accorto di quanto stava accadendo in quell'appartamento, lui ha risposto che Giulia "non ha urlato".

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