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Cos’è questa polemica della figlia dell’assessore Bertolaso assunta in un ospedale di Milano

Dopo che la figlia dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia ha vinto un concorso in un ospedale di Milano è scoppiata una polemica. Guido Bertolaso ha dichiarato: “Davvero dobbiamo giustificarci perché una dottoressa con due specializzazioni e mille offerte di lavoro in giro per il mondo decide di venire a lavorare a 1.800 euro al mese in un pronto soccorso dove c’è carenza di medici”.
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La figlia di Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, è una medica e nel mese di giugno del 2023 ha vinto un concorso pubblico, per titoli ed esami, all'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, che – come tutte le Aziende sociosanitarie territoriali – dipende proprio dall'assessorato guidato dal padre. Questa assunzione ha suscitato qualche perplessità, benché non ci sia nessun illecito riscontrabile in quanto finora emerso, anche perché a breve la Regione dovrà nominare le nuove direzioni delle Asst e quindi decidere se confermare o meno anche chi ha assunto la figlia dell'assessore.

La carriera di Chiara Bertolaso in Lombardia

Chiara Bertolaso fino a dicembre del 2022 ha lavorato per sei mesi al Policlinico Gemelli di Roma, la città in cui è anche iscritta all'Albo dei Medici e in cui si è laureata in medicina – con 110 e lode – nel 2011. Nel frattempo ha fatto varie esperienze nella Capitale e all'estero: Stati Uniti, Etiopia, Tanzania, Cambogia e Malawi. Nel maggio del 2020 è anche fra i tanti medici che vengono in Lombardia durante la prima ondata della pandemia e lei va proprio al pronto soccorso di Lodi, dove resta per un mese. Poi torna a Roma.

Il 2 novembre del 2022, lo stesso giorno in cui il padre viene nominato assessore al Welfare in Lombardia in sostituzione della dimissionaria Letizia Moratti, arriva prima in graduatoria all'ospedale Niguarda di Milano per un incarico a tempo determinato. Ovviamente le selezioni sono cominciate qualche tempo prima e quindi i due eventi non sono correlati. A destare sospetto, però, è che le dimissioni della Moratti dalla giunta Fontana erano nell'aria almeno da giugno e l'ipotesi che potesse sostituirla, almeno fino alle successive elezioni, Bertolaso era fra le più quotate, visto che svolgeva già il ruolo di consulente per la campagna vaccinale.

Il 7 marzo del 2023 le viene conferito un incarico di tre mesi agli Spedali Civili di Brescia, che deve durare fino al 30 giugno 2023. Il 19 giugno, però, vengono ufficialmente comunicati i risultati di un concorso, bandito a dicembre dell'anno precedente, per un posto nello stesso ospedale, questa volta a tempo indeterminato, e la dottoressa Bertolaso è arrivata al sesto posto. L'assunzione va, quindi, alla prima classificata. Ma tre giorni prima, il 16 giugno, intanto viene dato alla figlia dell'assessore un altro incarico a tempo determinato, per altri tre mesi, a partire dal primo luglio fino al 30 settembre 2023.

Quest'ultimo incarico, però, non sarà portato a termine, in quanto nel frattempo vengono comunicati i risultati del concorso a tempo indeterminato presso l'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, dove Chiara Bertolaso risulta la prima classificata e quindi la vincitrice del concorso.

La polemica politica e la risposta di Bertolaso

In seguito alla pubblicazione di un articolo sul quotidiano La Notizia, è nata una polemica politica sull'eventualità che Chiara Bertolaso possa essere stata agevolata, in quanto figlia dell'assessore al Welfare, nei vari incarichi a tempo determinato in attesa di vincere il concorso. A rafforzare le polemiche c'è soprattutto la scadenza delle direzioni delle varie Asst lombarde e quindi l'ipotesi è che gli attuali direttori possano averla favorita nel tentativo di vedersi riconfermati i ruoli.

Nulla di tutto quanto finora descritto costituisce un illecito, in quanto non c'è alcune evidenza degli eventuali favoritismi. La polemica verte quindi esclusivamente su un discorso di opportunità e in questo sembra incidere molto la concomitanza fra l'arrivo in Lombardia di Chiara Bertolaso, che fino ad allora aveva portato avanti la sua carriera fra Roma e l'estero (tranne che per il mese a Lodi durante la pandemia) con la nomina del padre, prima a consulte per la campagna vaccinale e poi ad assessore al Welfare.

Sul tema dell'opportunità è intervenuto Guido Bertolaso, che ha dichiarato: "Davvero dobbiamo giustificarci perché una dottoressa con due specializzazioni e mille offerte di lavoro in giro per il mondo decide di venire a lavorare a 1.800 euro al mese, in un pronto soccorso pediatrico che serve il Sud-Ovest di Milano dove c’è carenza, quando i concorsi per pediatri metà delle volte vanno deserti?". E questo, in effetti, è il vero problema della sanità lombarda e non solo.

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