Cos’è il reparto Crimini Violenti dei carabinieri: dall’indagine su Yara Gambirasio all’omicidio di Sharon Verzeni
Non è ancora stato trovato l'assassino di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a coltellate martedì 30 luglio in via Castegnate a Terno d'Isola (Bergamo). Sul suo femminicidio indagano i carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo e della Compagnia di Zogno. Da un paio di giorni però è stato richiesto l'intervento dei militari del Reparto Crimini Violenti del Ros.
Questo reparto è nato per potenziare le capacità investigative e di intervento dei carabinieri quando avvengono crimini particolarmente violenti, che suscitano clamore mediatico, o per casi di scomparsa correlati a un crimine. Come riportato dal quotidiano BergamoNews, non è la prima volta che questo particolare nucleo opera nella Bergamasca. Era già accaduto per il caso di Yara Gambirasio, la giovane di tredici anni di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e trovata morta tre mesi dopo a Chignolo d'Isola.
Il pubblico ministero Emanuele Marchisio, che coordina le indagini per il caso di Sharon Verzeni, sta vagliando tutte le ipotesi per poter individuare l'assassino. Non è escluso che si tratti di un malvivente, uno stalker o qualcuno che fa parte della sfera privata della donna. Nelle prossime ore sarà nuovamente interrogato il fidanzato.
Gli inquirenti stanno anche verificando tutte le segnalazioni giunte ai carabinieri. Due giorni fa, lunedì 5 agosto, i militari hanno posto sotto sequestro un garage che si trova nella via dell'omicidio. All'interno è stata trovata una branda: potrebbe essere stata utilizzata dal killer per nascondersi. Inoltre sono stati sequestrati diversi coltelli, segnalati sempre da residenti, che sembrerebbero essere compatibili con le ferite trovate sul corpo. Tutti sono stati inviati ai Ris di Parma per essere analizzati. Da un primo esame ottico non sono però state trovate tracce di sangue.
Gli investigatori stanno inoltre cercando le persone che, la notte dell'omicidio, hanno transitato sulla via in cui si trovava la 33enne. È stato possibile risalire a loro grazie all'analisi di diversi filmati registrati dalle telecamere di abitazioni private. L'unico punto che non è stato ripreso è quello in cui è stata uccisa Verzeni. Un elemento che lascerebbe pensare che l'assassino abbia premeditato il delitto.