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Cosa vuole fare il Comune di Milano per evitare che altri ciclisti vengano travolti dai camion

Il Comune di Milano sta preparando un documento che ha come obiettivo quello di ridurre il numero di incidenti che vedono coinvolti ciclisti e camion.
A cura di Ilaria Quattrone
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Immagine di repertorio
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Nella giornata di oggi, giovedì 22 giugno, Alfina D'Amato è stata travolta e uccisa da un camion mentre stava attraversando la strada in sella alla sua bicicletta. D'Amato è la quarta persona che muore mentre si trova in bici. La dinamica è sempre la stessa: la sessantenne si trovava nel cosiddetto "angolo cieco" che ha impedito al conducente di vederla e ha fatto sì che la betoniera la travolgesse e uccidesse.

Quando arriverà la delibera da parte del Comune di Milano

Dopo la tragica morte di Alfina, che lascia un figlio di quattordici anni, il Comune di Milano ha deciso di rinnovare il suo impegno in materia: ritiene infatti che sia necessario approvare nuove norme in termini di sicurezza per consentire una pacifica convivenza tra camion e ciclisti.

Lo scorso maggio era stata presentata una mozione per vietare ad alcuni autoarticolati l'ingresso in città, ma l'assessora alla mobilità Arianna Censi sta progettando un piano in grado di poter evitare che il numero di ciclisti investiti cresca. "Siamo praticamente pronti con la delibera", assicura. L'assessora ha affermato che sarà portata in giunta entro metà luglio.

Cosa prevede il documento

Ma cosa prevede questo nuovo documento? L'idea principale è quello di rendere obbligatorio il kit con il sensore per l'angolo cieco per i camion. Sarà soprattutto destinato a quei mezzi che vogliono entrare in Area B, di conseguenza in tutto il capoluogo meneghino, precisamente dalle 7.30 del mattino alle 19.30 di sera.

L'assessora ha infatti spiegato che " non sfruttare questa finestra per inserire una norma sull’obbligo di sensore dell’angolo cieco per le grandi metropoli sarebbe un’occasione mancata da parte del Ministro delle Infrastrutture".

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