Cosa sono le luminarie a tempo che useranno alcuni Comuni lombardi per risparmiare sulla bolletta
Natale si avvicina e come ogni anno le città italiane cercano di creare la giusta atmosfera piazzando alberi, decorazioni e, soprattutto, luminarie. Alcune a forma di fiocco di neve, altre più fantasiose: l'importante è che facciano luce. E che consumino energia elettrica. Al punto che, in un periodo come questo in cui le bollette diventano ogni mese più pesanti, le amministrazioni comunali devono rifare i conti con i fondi a disposizione.
Le luminarie a tempo di Brescia
Ecco allora che, per garantire la giusta illuminazione, alcuni Comuni hanno ideato la "luminaria a tempo": un modo come un altro per dire che le luci saranno accese solo in una determinata fascia oraria della giornata. Ad esempio, il sindaco Emilio Del Bono ha disposto che nella sua Brescia le luminarie saranno accese dalle 17 a mezzanotte, con eccezione del sabato fino alle una di notte.
In questo modo, non si rinuncia del tutto all'atmosfera natalizia, ma si tiene comunque conto dei costi. Inoltre, si eviterà di sfavorire il commercio del centro città eliminando gli addobbi, peraltro già installati.
L'esempio di Godiasco e Zeme
In altri municipi, invece, si è optato per soluzioni più drastiche, come eliminare del tutto le luci e spostare i fondi che erano stati previsti in misure di assistenza a cittadini in difficoltà. Succede per esempio a Godiasco, in provincia di Pavia.
Qui il sindaco Fabio Riva ha deciso di installare solo un paio di luminarie e usare i 7mila euro che erano stati stanziati per aiutare le famiglie in difficoltà. Quelle che fanno più fatica a fronteggiare il caro energia. Oppure a Zeme, sempre nel Pavese, il sindaco Massimo Saronni ha deciso di usare i 2.500 euro per creare delle "borse alimentari", cioè una fornitura mensile di beni di prima necessità.