Cosa significa Rkomi, il nome d’arte del cantante Mirko Martorana giudice a X-Factor
I suoi amici lo conoscono come Mirko Martorana, classe 1994, nato e cresciuto a Milano. I fan, invece, hanno apprezzato la sua musica portata sotto lo pseudonimo di Rkomi. E il grande pubblico, che sta imparando a conoscerlo in questi ultimi tempi, si sta interrogando su quale sia il significato del suo nome d'arte, come è nato e se, per caso, l'abbia cambiato a carriera in corso.
Rkomi è cresciuto nel quartiere di Calvairate, nella zona orientale della città di Milano, dove è nato 28 anni fa. Nel 2022 ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone Insuperabile classificandosi al diciassettesimo posto. Da settembre è entrato come giudice nel cast di X Factor, il talent show che va in onda su Sky Uno, Now e Tv8.
Oltre alla canzone con cui si è esibito sul palco dell'Ariston, tra i suoi pezzi più famosi ci sono: NUOVO RANGE, cantata insieme a Sfera Ebbasta; LA CODA DEL DIAVOLO, con Elodie; 5 gocce, in cui duetta insieme a Irama. Ma torniamo al suo nome d'arte, ecco il significato e la storia del nome di Rkomi.
Il significato di Rkomi, come nasce il nome d'arte del cantante
Come è noto, Rkomi è amico di vecchia data di Tedua, ma anche di Ernia, rapper di Bonola tra i più blasonati della scena rap italiana contemporanea. Quest'ultimo di gran lunga, aperta e chiusa parentesi, il liricista più forte. Inizialmente, Tedua e Rkomi avevano creato un duo, collaborando a partire da un Capodanno trascorso ad Albissola, in provincia di Savona, a cavallo tra il 2009 e il 2010. In quell'occasione c'era anche Ernia e i tre si sfidarono in una gara di freestyle.
Tedua, ai tempi, si chiamava Duate, mentre Rkomi era semplicemente Mirketto, perché il più piccolo del gruppo e, soprattutto allora, era semplicemente il cugino di Asso, altro rapper della galassia milanese di allora.
Da Mirko a Rkomi, cos'è la tecnica del Riocontra
L'esigenza di scegliere un nome d'arte però impelleva e Mirko ha optato per il ribaltamento del suo nome anagrafico, spostando la sillaba finale davanti, dando dunque vita a Rkomi. È la tecnica del "riocontra", utilizzata inizialmente tra i giovani milanesi per poter parlare di temi delicati senza essere scoperti. Da lì, l'ampliamento al gergo di tutti i giorni. La madre diventava drema, il padre drepa. E così via.
Nelle prime fasi della carriera artistica, in realtà, la scrittura era "R'Komi", con un apostrofo tra la R e la K, poi sparito nel tempo. Un destino comune quello della scelta dello pseudonimo tra Rkomi e Tedua, considerando che quest'ultimo ha operato la stessa modifica, portando la sillaba finale del nome al posto della prima. Successivamente, Tedua – al secolo Mario Molinari – ha detto che in albanese "Te dua" significa "Ti amo", conciliando quindi la scelta artistica con una lettura più romantica.