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Cosa sappiamo sulla costruzione della Beic, la biblioteca progettata nel 1999 e per la quale è indagato Stefano Boeri

La Beic, la Biblioteca europea di informazione e cultura che è “costata” un’indagine all’archistar Stefano Boeri, era stata progettata nel 1999 e da allora non ha ancora visto la luce. Ecco cosa ha causato i ritardi e i rallentamenti.
A cura di Andrea Bonafede
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La recente inchiesta giudiziaria, che vede gli architetti Stefano Boeri, Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli indagati per turbativa d'asta, potrebbe rappresentare l'ennesimo ostacolo sulla costruzione della Beic, la Biblioteca europea di informazione e cultura, proprio quando sembra che i lavori stiano volgendo finalmente a compimento, a distanza di ben 25 anni dalla presentazione del primo progetto.

Non si sa ancora quali saranno gli effetti dell’indagine sull’avanzamento dell’opera, ma il rischio che la realizzazione venga bloccata è da tenere in considerazione. E rappresenterebbe un ulteriore colpo a un progetto tanto ambizioso quanto travagliato.

Erano infatti gli anni Novanta quando si pensò di donare a Milano una biblioteca moderna, sul modello di quelle di Parigi, Monaco di Baviera o San Francisco. Un tempio per libri, manuali e contenuti multimediali fortemente orientato alla digitalizzazione. L’idea è di Antonio Padoa Schioppa e viene promossa dall’associazione "Milano Biblioteca del 2000", nata nel 1996.

Nel 1999 il progetto rientra in un accordo di programma tra il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, l'Università degli Studi e il Politecnico di Milano, mentre nel 2004 nasce la Fondazione Beic, presieduta proprio da Padoa Schioppa, incaricata di portare avanti il progetto architettonico e la messa a punto di una biblioteca digitale.

Fin dal 2001, con il piano regolatore del Comune di Milano, l’area dell’ex stazione ferroviaria di Porta Vittoria viene individuata come sede della nuova biblioteca, mentre lo studio Bolles+Wilson si aggiudica il concorso architettonico. La spesa iniziale del progetto è prevista intorno ai 150 milioni di euro, su una superficie di circa 80 mila metri quadrati, ma dopo poco tempo si capisce che il costo è destinato a superare ampiamente i 200 milioni. E mentre nel 2012 viene inaugurata la Beic digitale (BeicDL), cominciano i problemi per la realizzazione della struttura fisica della biblioteca.

A mancare sono infatti i finanziamenti, che dovevano provenire interamente da fondi statali. In varie occasioni, lo stanziamento per l’avvio dei lavori viene dirottato su altri canali, per questioni di maggiore urgenza. E così, tra nuove ipotesi di rivedere il progetto e tentativi di cercare nuovi fondi, il progetto si arena senza che sia mai stata posata la prima pietra. Bisognerà aspettare un altro decennio, e un momento drammatico come la pandemia, per vedere ripartire il progetto. Perché la Beic nel 2021 rientra tra i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), legati quindi i fondi europei e non più statali.

E così nasce un nuovo progetto, totalmente slegato da quello precedente. I lavori, come da scadenza del Pnrr, dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026 e, pare, che le tempistiche per ora vengano rispettate. Il progetto, che ora riguarderà un'area di 36mila metri quadrati e non più di 80mila, dovrebbe costare sui 130 milioni di euro, 115 dei quali finanziati dal Pnrr e il resto dal Comune di Milano. La nuova biblioteca avrà la capacità di contenere circa 2 milioni e mezzo di volumi, di cui 160mila a scaffale.

Dopo il nuovo bando, che nel 2022 ha visto l’assegnazione del progetto a Onsitestudio e baukuh, Yellow Office e SCE Project, nel 2023 sono cominciati i lavori di costruzione. Finora sono state completate le fondamenta, mentre entro fine 2025 è prevista la costruzione della parte elevata. In seguito, si passerà agli impianti e all’ultima fase, la robotizzazione, per cui verrà indetta una gara la prossima estate. A meno che l’inchiesta giudiziaria in corso non provochi una nuova interruzione dei lavori.

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