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Aereo da turismo precipita a San Donato: 8 morti

Cosa sappiamo finora dell’aereo precipitato a Milano: l’ultimo messaggio della torre di controllo

Ieri pomeriggio, domenica 3 ottobre, è stata recuperata la scatola nera dell’aereo che si è schiantato contro una palazzina a San Donato Milanese. In totale sono morte otto persone. Le ipotesi sono diverse: dall’anomalia al motore al disorientamento spaziale del pilota. La Torre di controllo si sarebbe resa conto di una manovra azzardata e avrebbe chiesto delucidazioni al pilota, che al loro “C’era una turbolenza?” ha risposto solo “No”. Da lì, l’impatto.
A cura di Ilaria Quattrone
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Era appena decollato dall'aeroporto di Milano Linate quando è precipitato: nella giornata di ieri, domenica 3 ottobre, un aereo monoplano Pilatus Pc-12 si è schiantato contro un edificio tra Milano e San Donato Milanese. A bordo c'erano otto persone, tutte morte a causa dell'impatto. Sempre ieri pomeriggio è stata recuperata la scatola nera. Al momento sulla base dei tracciati preliminari sembrerebbe che un problema sia stato registrato sedici secondi prima dell'incidente. L'aereo infatti ha iniziato perdere quota alle 13:07:40 e l'ultimo segnale lo si ha alle 13:07:56.

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Il messaggio della torre di controllo

Durante questi sedici secondi, il pilota Dan Petrescu, avrebbe cercato di risalire. Il mezzo infatti, prima dell'impatto, avrebbe registrato la sua velocità più alta. Il centro di controllo d'area di Linate – come riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera" – aveva chiesto il motivo della deviazione: "Perché avete deviato? Per evitare una turbolenza?" e il pilota avrebbe risposto di "no". In quei sedici secondi prima dell'incidente, il pilota non ha lanciato nessun allarme né ha chiesto di rientrare in aeroporto. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha deciso di aprire un'inchiesta.

L'aereo era diretto a Olbia

L'aereo era arrivato a Milano da Bucarest ed era diretto a Olbia. Subito dopo lo schianto, l'aeroporto di Linate ha sospeso i decolli e gli atterraggi per dieci minuti. In queste ore si susseguono diverse ipotesi: l'anomalia al motore, rafforzata da coloro che dicono di aver visto l'aereo prendere fuoco, e che potrebbe aver causato uno stallo all'aereo. Tra le cause anche la possibilità che il pilota possa avere avuto un malore o un "disorientamento spaziale".

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Chi sono le otto vittime

A pilotare l'aereo c'era l'imprenditore romeno Dan Petrescu. Il magnate, volto noto della Romania, aveva un impero di tre miliardi di euro: con lui c'erano la moglie Regina Dorotea Balzat Petrescu e il figlio di 30 anni Dan Stefan. La famiglia Petrescu non era la sola a viaggiare: a perdere la vita è stato anche l'imprenditore lombardo Filippo Nascimbene con la moglie Claire Alexandrescou, il figlio di appena un anno e la nonna Miruna Anca Wanda Lozinschi. A perdere la vita anche un amico di Dan Stefan, il cittadino canadese Julien Brossard. Gli otto sarebbero dovuti arrivare nella villa in Sardegna dell'imprenditore romeno dove ad attenderli c'era la madre.

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